Il gruppo francese Kering, proprietario di diversi grandi brand del lusso e della moda, ha avviato negli Stati Uniti una causa legale presso la corte federale di Manhattan contro Alibaba accusando il colosso dell’e-commerce di non fare il possibile per evitare la vendita di prodotti contraffatti sulle sue piattaforme di vendite on-line.

Alibaba e le società affiliate sono state inoltre accusate di “incoraggiare consapevolmente, aiutare e trarre profitto dalla vendita di prodotti contraffatti sulle loro piattaforme on-line”. La società cinese, indiscusso leader mondiale delle vendite online, ha replicato alle accuse definendole “senza fondamento” e sottolineando le esperienze del passato nell’aiutare i brand a combattere le contraffazioni. «Purtroppo – ha aggiunto un portavoce di Alibaba – il gruppo Kering ha scelto la strada di un contenzioso dannoso anziché il percorso di una cooperazione costruttiva. Crediamo che questa denuncia non abbia alcun fondamento e la contrasteremo con forza».

Si tratta della seconda causa avviata da Kering contro la società cinese. Lo scorso luglio, la holding francese aveva depositato una causa simile, ritirandola due settimane dopo sulla base di un accordo di collaborazione con i cinesi allo scopo di ridurre le contraffazioni. Secondo la nuova accusa, Alibaba incoraggia le contraffazioni fornendo ai responsabili servizi di marketing e logistica sulle piattaforme come Alibaba.com, AliExpress.com e Taobao.