I malintenzionati ci proveranno ugualmente, ma oggi c’è lo strumento scientifico per difendere questa straordinaria eccellenza calabrese. Il progetto scientifico denominato “Dolce Rossa” ha infatti completato la “piattaforma genetica” che garantisce l’autenticità della pregiata cipolla rossa di Tropea. Un risultato ottenuto nell’ambito dell’Accordo di programma “Ricerca Scientifica ed Innovazione Tecnologica” finanziato dal Dipartimento ricerca della Regione Calabria, dall’Unione Europea, dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell’Istruzione – Università e Ricerca.
Per l’autenticazione genetica è stato utilizzato un set di 15 marcatori molecolari con una metodologia scientifica validata anche mediante l’analisi di ulteriori otto varietà commerciali di cipolla. Dalle analisi sono così state confermate le peculiarità di un prodotto unico per la sua unicità, apprezzato dai consumatori che ne riconoscono gli aspetti gustativi della dolcezza, croccantezza e scarsa piccantezza. Ma il parere dei buongustai può essere soggettivo: quello del “naso elettronico” è basato su sensori olfattivi che non lasciano dubbi. «È un progetto – afferma la coordinatrice del team di ricerca del foodchemistry lab, Mariateresa Russo – per il quale si è concretizzato un efficace partenariato pubblico-privato costituito da tre aziende aderenti al Consorzio di tutela della cipolla rossa di Tropea, dal laboratorio di chimica degli alimenti dell’Università di Reggio Calabria con il supporto dell’infrastruttura di ricerca della Fondazione Mediterranea Terina. Il risultato della nostra ricerca fornirà, indiscutibilmente, un decisivo strumento di contrasto alla contraffazione».