Anche la Giunta regionale del Veneto scende ufficialmente in campo contro l’accordo CETA di scambio commerciale tra UE e Canada e, come hanno già fatto organizzazioni sindacali, imprendiotoriali, del mondo agricolo e altre istituzioni, chiede formalmente al Parlamento di sospendere l’iter di ratifica dell’accordo sottoscritto a Bruxelles il 30 ottobre del 2016.
«La Giunta regionale del Veneto – specifica il presidente Luca Zaia sosterrà la battaglia contro la ratifica dell’accordo e in particolare la manifestazione insieme a Coldiretti, Slow Food International e tanti altri a Roma contro una norma che mortifica le nostre tipicità e la nostra genuinità. Si abbattono dazi e barriere doganali con Paesi che hanno gli Ogm: vuol dire che le nostre tavole non avranno più i 4500 prodotti tipici supercertificati dell’agricoltura italiana e tra questi i 350 prodotti tipici veneti di un’agricoltura con 160 mila aziende che fattura 6 miliardi di euro. Non avremo più la tranquillità della sicurezza alimentare».

Le Commissioni create dall’accordo sarebbero svincolate da ogni controllo nazionale

«Il CETA – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pansemplifica e vanifica il complesso sistema di regole di produzione, di protezione della qualità e dell’ambiente vigente a livello comunitario e nazionale, rispondendo all’unico criterio della facilitazione commerciale ed affidando valutazioni e giudizi di conformità e responsabilità a più di una decina di Commissioni apposite create dal Trattato e sottratte allo scrutinio giurisdizionale, tecnico e parlamentare, sia di livello comunitario, sia nazionale».
«Abbiamo attentamente considerato – conclude Pan – i riflessi negativi che questo accordo può avere sul comparto agroalimentare italiano e, quindi anche su quello veneto, essendo quest’ultimo di rilevante portata sia per quantità, ma soprattutto per la qualità della materia prima e dei prodotti derivati, noti in tutto il mondo».