Un brutto mese di luglio per l’export italiano: la pesante battuta d’arresto è stata complessivamente del -7,3% ed anche l’agroalimentare Made in Italy, che fin qui aveva ‘tenuto’ bene, ha subito una frenata del -2,8%. Il calo maggiore lo si è riscontrato nelle esportazioni di prodotti per l’agricoltura, -5,5%, mentre per quelli dell’industria alimentare la flessione tendenziale è risultata meno marcata -2,4%.
Se la battuta d’arresto registrata a luglio non pregiudica la positività del dato complessivo dei primi sette mesi dell’anno (una crescita del +2%, grazie al buon andamento delle vendite dei prodotti dell’industria alimentare, +2,35, quelle dei prodotti agricoli, +0,8%) la preoccupazione viene da un quadro generale che registra un rallentamento del commercio internazionale e un apprezzamento dell’Euro sul Dollaro Statunitense. Difficile in queste condizioni che possa essere ripetuto l’expliot ottenuto nel 2015 con un +7,4%. Consola l’analisi temporale dei dati che mostra una diminuzione del grado di dipendenza dall’estero dell’Italia per i prodotti agroalimentari: il saldo normalizzato del valore degli scambi, passa infatti dal -8,2% dei primi sette mesi del 2015 al -6,4% di quest’anno: si riduce l’incidenza delle importazioni sul totale degli scambi, in ragione della flessione degli acquisti dall’estero di prodotti lavorati. Rimane elevata invece la dipendenza dall’estero di prodotti agricoli.