I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria del Comando Provinciale di Roma sono partiti dai mercatini rionali capitolini ed hanno risalito la «filiera» criminale fino alla identificazione di tre diverse società, gestite da cinesi, che detenevano in altrettanti capannoni, nella Capitale e a Tivoli. È qui che sono stati sequestrati oltre 200 mila capi di abbigliamento che riportavano in etichetta una composizione in cotone organico e fibre di bamboo “Bio”. Dalle analisi chimiche, effettuate nei laboratori della locale Camera di Commercio, è emersa, invece, la totale assenza delle fibre dichiarate e la scarsa qualità dei materiali utilizzati.
Ulteriori indagini hanno consentito di reprimere anche un altro illecito traffico calzature sportive di un noto brand americano, abilmente contraffatte: sono state sequestrate oltre 70.000 calzature.

Scarpe cinesi camuffate per un guadagno da un milione di euro

Per eludere i controlli all’atto dell’importazione, l’organizzazione criminale aveva camuffato le calzature prodotte in Cina con degli inserti in pelle amovibili che le rendevano diverse da quelle imitate. Una volta giunte in Italia e, quindi, pronte per essere immesse nel mercato clandestino, gli inserti venivano rimossi e le calzature sportive divenivano praticamente identiche a quelle originali. L’ingegnoso escamotage ha consentito all’organizzazione criminale un introito illecito stimato in almeno un milione di euro.
I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria, da inizio anno, hanno ottenuto dall’Autorità Giudiziaria capitolina l’autorizzazione ad affidare quanto sequestrato alla Comunità di Sant’Egidio ACAP Onlus di Roma è stata così devoluta alle popolazioni di El Salvador e del Malawi.