Sono 11.226.363 i prodotti giunti sul territorio nazionale dalla Cina mediante false certificazioni di conformità “CE” e sequestrati dalla Guardia di Finanza di Padova con l’operazione “Plastik”. C’erano articoli di tutti i generi: dai casalinghi agli utensili da bricolage, dai giochi da spiaggia ai cosmetici, dalla cancelleria fino ai giocattoli erotici. L’organizzazione criminale aveva a capo tre cittadini cinesi ed aveva studiato un articolato sistema di frode per far giungere in Italia merce non sicura e low cost. Si stima che se lo smercio di tutto il quantitativo avrebbe fruttato ai tre, in pochi mesi, un guadagno di 20 milioni di euro.
Le indagini hanno inoltre permesso di smontare l’articolato meccanismo di frode che, nel giro di pochi mesi, aveva permesso agli indagati di imporsi sul mercato nazionale sbaragliando la concorrenza e realizzando ingenti guadagni. Insieme all’ufficio antifrode dell’Agenzia delle dogane è stato imposto il blocco delle importazioni effettuate dalle società coinvolte al fine di impedire che merce non sicura come quella rinvenuta nel corso dell’operazione possa, nel futuro, giungere nuovamente in Italia.

Maxi operazione a Padova: falsi i documenti di conformità CE
Gli accertamenti sono stati avviati anche attraverso un’intensa attività di cooperazione internazionale realizzata tramite gli uffici centrali della Guardia di Finanza di Roma e la ricostruzione dei flussi commerciali e le evidenze investigative acquisite sul conto delle società estere coinvolte hanno permesso di accertare che la quasi totalità della documentazione che accompagnava i prodotti provenienti dalla Cina era stata rilasciata da organismi inesistenti o non abilitati a certificare la regolarità dei prodotti. I falsi documenti di conformità venivano utilizzati dai membri dell’organizzazione, così come emerso nel corso delle indagini, per superare i controlli doganali e far giungere a due magazzini di stoccaggio – uno a Padova all’interno di stabili vicini al “China ingross” e uno a Concorezzo (nella provincia di Monza e della Brianza) – i prodotti illeciti che immediatamente venivano smistati nei negozi di tutta Italia dove venivano venduti, a prezzi bassissimi, come prodotti certificati ma che in realtà non erano in alcun modo conformi agli standard di sicurezza comunitari e quindi potenzialmente pericolosi o nocivi.

Maxi operazione a Padova: tolleranza zero da Zaia
Sulla vicenda è immediatamente intervenuto il Presidente della Giunta Regionale, Luca Zaia, che, complimentandosi con la Guardia di Finanza, ha sottolineato che: «dobbiamo tutti contrastare questi fenomeni, che alimentano un’economia illegale, che danneggia gli operatori onesti, crea disoccupazione, ruba all’erario, inganna i cittadini»
«Verso questo genere di reati – ha aggiunto il Presidente Zaia – deve esservi tolleranza zero ad ogni livello, che deve partire da un controllo sociale e collettivo. L’abnegazione delle forze dell’ordine è encomiabile e la cura nelle indagini essenziale, ma occorre segnalare ogni manifestazione di simili fenomeni, dove spesso il venditore abusivo in strada è solo l’anello terminale di una rete criminale di livello internazionale, che inganna, e non di rado lucra, anche sulla pelle dei consumatori e soprattutto causa danni enormi alla società civile e a tutti i cittadini».