Con un balzo del 20% nelle bottiglie spedite all’estero, lo spumante italiano ha sorpassato lo champagne: è quanto emerge da una analisi di Coldiretti che evidenzia un ulteriore segnale di uscita dell’Italia dalla crisi, sulla base dei dati Istat sul commercio estero nel 2014. All’estero non sono mai state richieste così tante bollicine italiane e il 2014 si è chiuso con la spedizione oltre frontiera di più di 320 milioni di bottiglie di spumante italiano, mentre le esportazioni di champagne si sono fermate a 307 milioni di bottiglie con un debole aumento dello 0,7 per cento.

Per Coldiretti, inoltre, è “curioso” il fatto che nel 2014 sono state esportate in Francia ben 9,8 milioni di bottiglie di spumante Made in Italy mentre al contrario da Oltralpe sono arrivate in Italia solo 5,8 milioni di bottiglie di champagne. “Un risultato importante – continua Coldiretti – in vista dell’Expo poiché dall’inizio della crisi nel 2007 le bottiglie di spumante italiano spedite all’estero  sono quasi raddoppiate con un aumento della presenza in Paesi tradizionali ma anche con la conquista di nuovi mercati come la Cina”. Nella classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo ci sono nell’ordine il Prosecco, l’Asti e il Franciacorta.

Lo spumante italiano ha messo alle corde lo champagne

Coldiretti evidenzia i risultati ottenuti sui nuovi mercati come la crescita record nelle esportazioni in Cina dove le bottiglie di bollicine Made in Italy consumate nel 2014 sono quasi raddoppiate (+90%) rispetto allo scorso anno. Un vero e proprio boom di vendite nello stesso periodo si registra nel Regno Unito (+45% in quantità) che scavalca gli Stati Uniti per consumi (+14%) e diventa il primo mercato di riferimento per le bollicine tricolori mentre la Germania scende al terzo posto con le esportazioni che restano praticamente stabili.

Il risultato dello spumante italiano all’estero traina l’intero comparto del vino che si classifica come la principale voce dell’export agroalimentare nazionale con oltre la metà delle bottiglie prodotte in Italia consumate all’estero dove si realizza un fatturato record di oltre 5 miliardi. “A preoccupare quest’anno – continua Coldiretti – è il crollo della produzione nazionale a causa del maltempo che ha tagliato del 15% i raccolti con la vendemmia 2014 che si classifica come la più scarsa dal 1950, con solo 41 milioni di ettolitri”. E crescono le imitazioni: addirittura in Crimea, nonostante la guerra, si è iniziato a produrre falso Prosecco venduto nelle grandi catene di supermercati dell’est europa. Ed in si vende anche il Kressecco e il Meer-Secco.