La Guardia di Finanza di Catania ha sequestrato poco meno di 2 milioni di profumi falsi per un valore complessivo di circa un milione di euro. L’operazione ha portato alla scoperta di confezioni già pronte per la commecializzazione, cartoni riportanti marchio contraffatto, bottigliette vuote con apposite targhette adesive e circa 900 litri di essenze. Sequestrato anche il macchinario con il quale si realizzava la produzione dei profumi. Erano tre opifici al cui interno si producevano e confezionavano i profumi con marchio contraffatto delle più note case produttrici. I tre responsabili degli opifici sono stati denunciati per violazione alla normativa sulla contraffazione del marchio, per produzione e commercializzazione di prodotti recanti marchi contraffatti.

Dal sud al nord, i militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Salò hanno individuato un vero e proprio negozio “on-line” gestito da due italiani che, a prezzi molto vantaggiosi, proponeva la vendita di falsi prodotti “hi-tech” di ultima generazione (smartphones, tablets, accessori vari, poggiatesta dvd per auto, etc.) delle marche più famose. Le istruzioni allegate alle confezioni  erano fotocopie degli originali, ma soprattutto anche il marchio di sicurezza “CE “ era posticcio.

Intanto arriva dall’Egitto la notizia di pene severissime per una specifica, ed inattesa, categoria di contraffattori: i ‘falsificatori’ del Corano. Un emendamento all’attuale legge, inasprisce le pene fino dieci anni di reclusione e multe salate per chi pubblichi il Corano senza autorizzazione e fino a un massimo di 15 anni di prigione per chi alteri o distorca il testo del libro sacro dei musulmani.