Con aprile, è entrato in vigore in tutti i paesi dell’UE il nuovo regolamento sulle etichette della carne di suino, ovino, per i volatili e la carne di capra sia fresche, sia refrigerate o congelate. Scatta quindi l’obbligo di indicare dove l’animale è stato allevato e dove è stato macellato. Secondo quanto previsto dalle nuove norme, che mirano a favorire scelte più consapevoli per i consumatori, il termine “origine” sull’etichetta potrà essere usato solo per gli animali nati, cresciuti e macellati in uno stesso paese.

“Per essere certi di portare a casa prodotto al 100 per 100 tricolore – spiega Coldiretti – occorrerà scegliere la carne con la scritta “origine Italia” poiché sta a significare che tutte le fasi, dalla nascita all’allevamento fino alla macellazione si sono svolte sul territorio nazionale. Il provvedimento è il risultato di una lunga battaglia per la trasparenza, che giunge dopo gli scandali della carne di maiale tedesca alla diossina venduta in tutta Europa e degli agnelli ungheresi spacciati per italiani. Si completa un percorso iniziato circa 15 anni fa, con l’obbligo di etichettatura di origine per la carne bovina fresca, introdotta sotto la spinta dell’emergenza ‘mucca pazza’. Dalla nuova norma comunitaria restano escluse però la carne di coniglio e quella di cavallo, e anche le carni di maiale trasformate in salumi.