«In materia di etichettatura dei prodotti agroalimentari l’Europa rischia di diventare una palude in cui tutto si perde, con un grave danno per i nostri prodotti; siamo stanchi delle truffe sul prodotto agroalimentare italiano»: così il Capogruppo del Pd in Commissione Agricoltura di Montecitorio, Nicodemo Oliverio in occasione Audizione del Commissario europeo all’Agricoltura e allo Sviluppo Rurale Dacian Ciolos.
«Nonostante l’Unione Europea abbia approvato il pacchetto qualità e ora anche la PAC, non sono stati fatti passi significativi per tutelare l’origine dei prodotti agricoli e alimentari. Il settore agroalimentare italiano esprime in modo ineguagliabile una combinazione di risorse materiali e immateriali, patrimonio dell’intero Paese: beni storico-artistici, paesaggio, territori diversificati, biodiversità, creatività e originalità. A livello comunitario manca ancora un’azione energica per una vera politica dell’etichettatura, mentre l’Italia ha approvato all’unanimità, e da molto tempo, una legge sulla tracciabilità dei prodotti, facendo da apripista in Europa su un terreno che rappresenta una scommessa per il rilancio delle produzioni di qualità».
«E la stessa Commissione Europea – prosegue l’esponente Pd – rimane restia ad affrontare in modo organico il tema della etichettatura, della qualità e della distintività. Noi siamo convinti che la Pac debba favorire la difesa dei prodotti dei territori rurali mediante l’indicazione obbligatoria dell’origine geografica, il contrasto all’agropirateria e la diffusione di mercati gestiti direttamente dai produttori agricoli. Perché la Commissione europea è contraria all’etichettatura obbligatoria dell’origine geografica? Quali azioni – conclude Oliverio – intende proporre il Commissario Ciolos in sede comunitaria e internazionale per evitare il furto d’identità dei prodotti italiani?».