Il Parlamento europeo deve dire ‘no’ all’Accordo internazionale anticontraffazione Acta: è quanto ha chiesto oggi la Commissione commercio internazionale votando la raccomandazione (19 ‘no’ e 12 ‘sì’) su cui si baserà la decisione finale di tutta l’Eurocamera a luglio. «Acta non è l’accordo giusto per affrontare su scala commerciale la contraffazione e la pirateria – ha detto l’europarlamentare relatore David Martin (S&D) – e con questo voto abbiamo fatto un passo avanti verso la morte dell’Acta».
La commissione commercio internazionale è titolare del dossier sul controverso accordo che mira a combattere la contraffazione e le violazioni di copyright in Internet. «Hanno vinto i cittadini e la democrazia – ha commentato il capodelegazione dell’Italia dei Valori, Niccolò Rinaldi (Alde) -. La voce dei cittadini è stata tenuta in considerazione dal Parlamento europeo. Rigettare l’Acta, però, non vuol dire fermarsi nella lotta alle contraffazioni».
«Dispiace – ha commentato l’europarlamentare Cristiana Muscardini (Fli), vice presidente della commissione Commercio Internazionale – che alcuni gruppi politici, socialisti, liberali, verdi, abbiano insistito per votare oggi senza attendere il parere della Corte di giustizia come era stato proposto dall’emendamento del gruppo dei Conservatori riformisti europei (Ecr) con l’adesione del gruppo Ppe».
La bocciatura del testo apparso sugli scranni delle istituzioni europee sin dal 2009, segue quelle precedenti della commissione giuridica, commissione industria, commissione libertà civili, e della commissione giustizia e affari interni.