Il danno per le aziende è quello delle spese sostenute per tutelare l’immagine del Made in Italy

Un danno da 100 milioni di euro tra mancati guadagni, risorse investite per combattere il reato e calo d’immagine: a stimare la cifra prodotta annualmente dall’industria del falso nel mondo delle moto è il mensile “Dueruote”.
Protagonisti sono soprattutto i pezzi di ricambio anche di piccole dimensioni, alcuni di fattura dozzinale altri molto verosimili a conferma della precisione e dello sviluppo a cui è arrivato l’intero sistema del falso.
Solo la Brembo perde ogni anno 3 milioni di euro in mancati guadagni da pinze e pompe frenanti contraffatte.

Paolo Rezzaghi
ufficio di Brembo
proprietà intellettuale

Siamo attivi dal 2016 nella caccia al falso. Grazie a società specializzate, abbiamo intercettato fino a oggi 59.900 inserzioni di merce contraffatta. Annunci pescati non solo sui big del settore, ma anche su portali dal nome esotico e poco noti in Italia, come Weidian, Taobao, Hc360, Ruten o Bukalapak. Lavoriamo anche sul posto, soprattutto in Cina, con un pool di investigatori privati che ci aiutano a scoprire i negozi e i magazzini dove vengono venduti prodotti i falsi di Brembo. Un’attività che ci costa ogni anno 400mila euro.

Stefano Lavazza
Marco De Rossi
titolari di Sc Project

Ogni settimana riceviamo almeno 20 mail di clienti che ci chiedono di verificare se lo scarico che hanno trovato online è originale e non passa giorno che un nostro dipendente non ne scovi decine sui vari portali. Noi spendiamo fior di milioni per assicurare i nostri prodotti originali presso i Lloyd’s di Londra. Ma a un motociclista che ha acquistato un prodotto falso e quindi di scarsa qualità può accadere, ed è gia successo, che si sganci lo scarico e che questo vada a colpire il veicolo che gli sta dietro. Chi paga i danni, materiali e fisici? In causa veniamo chiamati noi, perchè su quel terminale, sebbene falso, c’è il nostro marchio. Tocca a noi scagionarci e dimostrare di non aver prodotto quello scarico.