Un’ impronta invisibile a prova di contraffazione: l’amministrazione comunale di Udine per proteggere le opere dei Civici Musei del Comune si affida a ‘Invisible’, un’innovativa tecnologia antifalsificazione messa a punto da Elettra Sincrotrone Trieste. Questa nuova tecnica consiste in una particolare nella marcatura delle diverse opere con un marchio ‘invisibile’ a occhio nudo e in grado di non intaccarne in nessun modo la superficie. Il segno di riconoscimento diventa leggibile solo se illuminato da un fascio di luce caratterizzato dalla corretta lunghezza d’onda. Un metodo non invasivo, completamente invisibile e quindi rintracciabile esclusivamente su richiesta, perché solo chi l’ha tracciato conosce la posizione precisa del marchio e la lunghezza d’onda per farlo apparire.
«Udine é stata le sede storica della facoltà di Conservazione dei beni culturali – sottolinea il sindaco di Udine, Furio Honsell – e anche per questo siamo molto lieti di poter utilizzare questa nuova importante sperimentazione del Sincrotrone». Le prime ad esser marchiate saranno oltre cento opere di Ascanio di Brazzà e soprattutto l’acquaforte “Due maghi e un bambino”del Tiepolo, inventariata presso il gabinetto Disegni e Stampe dei Civici Musei in castello.
L’ingrediente fondamentale utilizzato dai ricercatori di Sincrotrone Trieste per la produzione dei marchi è il fluoruro di litio, che una volta attivato dalla radiazione di sincrotrone diventa un pigmento invisibile da trasformare in un marchio o in un codice. Una scritta che non danneggia in alcun modo la superficie sottostante e che può essere rimossa senza problemi, ma solo da chi l’ha precedentemente posizionata. Dopo aver brevettato l’invenzione, Sincrotrone Trieste ha formalizzato una convenzione con la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici, stabilendo anche un protocollo di lavoro.