È indispensabile grande attenzione alle etichette per evitare i danni alla salute e all’ambiente

Dal 2015, Europol diffonde annualmente, sul proprio sito, i dati relativi all’operazione che va sotto il nome di “Silver Axe” che fino allo scorso anno ha coinvolto le polizie dei 28 Paesi europei, cioè prima dell’uscita della Gran Bretagna, ed è indirizzata a scoprire le illegalità e le contraffazioni nella distribuzioni di prodotti chimici destinati all’agricoltura.
Nell’ultimo rapporto, l’esito degli interventi attuati dalle singole forze di polizia di ciascuno Stato hanno raggiunto un risultato record portando al sequestro di 1.346 tonnellate di agrofarmaci contraffatti e illegali. Per fare un esempio tutto italiano, in una sola operazione, in provincia di Viterbo, sono state rinvenute quasi 17 tonnellate di agrofarmaci contraffatti per un valore stimato ‘al dettaglio’ che superava i 300mila euro.
La contraffazione di agrofarmaci, per così dire un ‘sottosettore’ della diffusa e micidiale contraffazione dei medicinali, è uno dei maggiori business della criminalità organizzata mondiale: i principi attivi dalla base di questi prodotti ha un alto contenuto di ricerca e tecnologia che incide su prezzi che solitamente sono piuttosto elevati. È ampio quindi il margine di guadagno per chi, fraudolentemente, spaccia a prezzi ridotti prodotti che non offrono alcuna garanzia di qualità.

Secondo la Ecpa (European crop protection agency) e l’Euipo (Eu Intellectual Property Office) il valore degli agrofarmaci contraffatti e illegali corrisponde al 10-14% dell’intero mercato europeo con un danno diretto che è stimato tra 1,3 e 1,8 miliardi di euro per il settore.
Ma la vera preoccupazione è per i danni che indirettamente prodotti che non hanno alcuna certificazione sanitaria possono provocare all’ambiente, agli animali e, quindi, all’uomo.
La criminalità organizzata non si ferma a queste considerazioni e c’è negli investigatori il sospetto che in questo ‘affare’ si sia impegnata direttamente la mafia cinese: la ‘triade’ si occuperebbe non solo della produzione e della distribuzione, ma anche dello spionaggio industriale per ‘anticipare’ i prodotti legali.