L’Italia ha superato la Germania ed è diventata il primo produttore farmaceutico dell’Unione Europea con una produzione di 31,2 miliardi di euro, contro i 30 dei tedeschi. L’annuncio è venuto nel corso dell’Assemblea Pubblica di Farmindustria, che quest’anno celebra i 40 anni dalla nascita, sottolineando che il successo del comparto è stato possibile grazie all’aumento dell’export, che oggi sfiora i 25 miliardi.
«Siamo i primi in Europa per produzione farmaceutica – ha sottolineato il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi grazie al vero e proprio traino dell’export. Un successo Made in Italy che dimostra la qualità del nostro sistema Paese. E che ha ricadute importanti: maggiore occupazione, soprattutto per i giovani; più investimenti che creano valore sul territorio; sinergie con l’indotto e le Università; sviluppo degli studi clinici che fanno crescere la qualità delle cure e portano al Servizio Sanitario Nazionale importanti risorse. Abbiamo dimostrato sul campo di essere una freccia nell’arco del Sistema Italia. E possiamo ancora esserlo attraverso una partnership con le Istituzioni per risolvere i problemi urgenti e fondare una governance di lungo respiro».

Negli ultimi 26 anni il valore della produzione è cresciuto da 1,3 a 24,8 miliardi di euro

La farmaceutica rappresenta il 55% dell’export hi-tech del Paese. La crescita della produzione negli ultimi 10 anni, evidenzia Farmindustria, è stata determinata al 100% dalle esportazioni: l’Italia ha segnato il maggiore incremento dell’export farmaceutico tra i Big Ue negli ultimi 10 anni ottenendo un +107% complessivo rispetto al +74% dei nostri concorrenti.
Un export che è cresciuto dal 1991 al 2017 di 15 volte, passando da 1,3 a 24,8 miliardi. Nella classifica per export dei 119 settori dell’economia in Italia, nel 1991 i medicinali erano al 57/mo posto, oggi sono al quarto, dopo due settori della meccanica e gli autotrasporti. Inoltre, nella classifica nazionale per export dei poli tecnologici di tutti i settori, i primi due sono farmaceutici: Lazio e Lombardia, con Toscana e Campania rispettivamente al quarto e al settimo posto.