Uno studio condotto dal Social Cognition and Communication Lab della Cornell University di Ithaca, a New York, ha dimostrato scientificamente ciò che il marketing sapeva già da tempo: un’etichetta verde, colore simbolo dell’ecologia, induce nell’acquirente la percezione che il prodotto che sta acquistando sia decisamente più salutare di quelli con etichetta di altro colore. E questo, soprattutto in coloro che hanno una particolare sensibilità nei confronti dell’alimentazione.
La ricerca americana si è concentrata su un particolare aspetto delle confezioni dei prodotti, che è appunto quello delle front label, ovvero la parte anteriore delle etichette che si trovano sui prodotti in commercio. Rappresentano lo “specchio” di ciò che è contenuto all’interno e per questo i produttori le usano per far risaltare specifiche caratteristiche dell’alimento, soprattutto dal punto di vista nutrizionale. Jonathon Schldt, direttore del Social Cognition and Communication Lab, si è basato sulla scelta della multinazionale Mars Incorporated di utilizzare il colore verde per indicazioni relative alle calorie e alle razioni giornaliere consigliate. Ha chiesto a 93 volontari di immaginare di essere al supermercato ed avere una gran fame. Poi ha mostrato loro due snack, con le stesse calorie (260 kcl) ma con etichette rossa in un caso e verde nell’altro. La scelta dello snack con etichetta verde come più sano è stata schiacciante.

Etichette ecologiche: entro tre anni le nuove norme Ue
Nel vecchio continente, numerosi produttori hanno già da tempo identificato questo trend e lo hanno sfruttato, a volte in modo truffaldino. Il risultato è che il 48% dei consumatori europei affermano di non avere fiducia nelle indicazioni ecologiche fornite dalle imprese. Per sostenere il mercato dei prodotti verdi, la Commissione Europea ha ora proposto norme europee comuni per misurare l’impatto ambientale di prodotti specifici e le prestazioni ambientali di un’organizzazione o società . Tali norme si avvalgono di metodi esistenti e consolidati. La Commissione invita i governi, le imprese e le organizzazioni ad iniziare ad applicarle da subito su base volontaria.
La Commissione mette inoltre a disposizione una serie di orientamenti per l’etichettatura in modo da consentire alle persone di fare acquisti con fiducia. Le indicazioni ecologiche dovrebbero essere trasparenti (includere cioè informazioni sulla procedura di valutazione, le fonti e i criteri utilizzati), pertinenti, attendibili, complete, confrontabili e chiare.
Nell’arco dei prossimi 3 anni, con il supporto di organizzazioni e società, la Commissione definirà norme specifiche sull’argomento e contribuirà anche a perfezionare le norme volte a misurare e comunicare l’impatto ambientale. Si potranno allora definire “verdi” solo i prodotti che comportano il minore impatto ambientale possibile durante le fasi di produzione, distribuzione e uso, fino alla fine del loro ciclo di vita (incluso il riutilizzo, riciclo e recupero) rispetto a prodotti analoghi della stessa categoria.