“Tracciabilità degli alimenti, degli occhiali e dei prodotti della moda in genere. A quanto pare l’Unione Europea ha un concetto di difesa dei consumatori e della valorizzazione delle produzioni, in particolare quelle made in Italy, del tutto originale e soprattutto più attenta alle esigenze delle grandi multinazionali che dei 129 milioni di cittadini UE che dichiarano di scegliere cosa acquistare sulla base dell’origine dei prodotti riportati in etichetta”. E’ il commento di Giacomo Deon, Presidente nazionale e Veneto di Confartigianato Alimentazione alla notizia che la Commissione europea ha inviato nei giorni scorsi una lettera all’Italia in cui ritiene ”non opportuna” la norma italiana sull’etichettatura d’origine dei prodotti e chiede di soprassedere fino a quando non sarà adottato un regolamento a livello comunitario.

“Già dopo l’approvazione della norma italiana –ricorda Deon-, la Commissione aveva annunciato che avrebbe chiesto chiarimenti all’Italia, avanzando una serie di dubbi sulla conformità della norma italiana con le regole comunitarie. Una posizione che non condividiamo in quanto conoscere l’origine dei prodotti è fondamentale per i consumatori italiani ed europei. Da una ricerca dell’Ufficio studi di Confartigianato condotta su dati Eurobarometro risulta che 1 cittadino europeo su 3, vale a dire 129 milioni di persone, sceglie cosa acquistare sulla base dell’origine dei prodotti riportati in etichetta. Una propensione che cresce proprio per i prodotti alimentari: il 43% dei cittadini dell’Ue, pari a 175 milioni di persone, acquistano gli alimenti influenzati dalla consapevolezza della provenienza dei prodotti. L’attenzione all’origine dei prodotti in Italia riguarda 25 milioni di persone”.

“Per giunta –conclude Deon– un nuovo regolamento Ue, così come ventilato, potrebbe entrare in vigore, dopo l’iter parlamentare, non prima di due o tre anni. Fuori tempo massimo! Continuo a non comprendere come le norme italiane volte alla tutela delle nostre produzioni vengano considerate da molti ”la strada del futuro”, ma finiscono per infrangersi sugli scogli dell’Europa”.