Agroalimentare e sistema moda, insieme ai prodotti in metallo, sono i motori dell’export italiano nel 2011 per i 142 distretti industriali nazionali. Lo testimonia il Monitor dei distretti del Servizio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. Complessivamente le esportazioni dai distretti lo scorso anno sono riuscite a superare quota 77,5 miliardi di euro, con una crescita del 10,3%, nonostante la frenata dell’ultimo trimestre. È il secondo anno consecutivo di crescita a doppia cifra e si allinea al dato tedesco (in progresso del 10,4%) e supera quello francese (+6,9%). L’avanzo commerciale ha sfiorato i 50 miliardi.
Le esportazioni distrettuali, come leggiamo su “il sole 24 ore”, sono cresciute a tassi sostenuti sia nei mercati maturi (+9,2%) sia in quelli emergenti (+12,5%). Tra i principali mercati di sbocco per contributo alla crescita svettano i Paesi tradizionali quali Germania, Francia, Svizzera e Stati Uniti, però gli otto successivi sono i nuovi mercati, i cosiddetti Bric. Tra i nuovi mercati, dopo il crollo del 2009, è ripartita la Russia che ha attratto flussi crescenti di meccanica e beni di consumo del sistema moda. La meccanica fa breccia anche in Brasile nonostante le barriere doganali. Alla fine le esportazioni dei distretti nei nuovi mercati hanno toccato l’anno scorso i 26,9 miliardi e il peso è salito (dal 26% di dieci anni fa) a quasi il 35%.
Sorprendente la performance dell’agroalimentare: in corsa i vini delle Langhe e Monferrato e il Prosecco di Valdobbiadene, le mozzarelle di bufala della Campania, le mele dell’Alto Adige, i salumi del modenese e di Parma, il lattiero caseario emiliano.
Per il 2012, i dati generali di gennaio dell’Istat registrano un calo congiunturale dell’export, di pari intensità per i mercati Ue ed extra Ue (-2,5%) in tutti i principali raggruppamenti di beni.