Una sanzione sociale per chi vende ed anche per chi acquista prodotti contraffatti. È questa la proposta lanciata dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, per tentare di arginare il fenomeno della contraffazione. «Dobbiamo diffondere la coscienza – ha dichiarato il Ministro Passera – che dietro i prodotti contraffatti c’è illegalità, sfruttamento del lavoro in nero e non rispetto delle norme igienico-sanitarie». Il Ministro si è anche detto convinto che «comprare prodotti contraffatti equivale a venderli».
È proprio per questo che Corrado Passera ha auspicato di applicare una sorta di “sanzione sociale” nei confronti di chi commercializza o compra prodotti contraffatti: «Dobbiamo riuscire a stimolare vergogna nei venditori come negli acquirenti – è stata la sua parola d’ordine – così come stiamo già riuscendo a fare con l’evasione fiscale». Passera ha anche sottolineato che dal suo punto di vista «la contraffazione non finirà perché è una pratica che sa rinnovarsi molto».
Le affermazioni del Ministro sono venute nel corso della presentazione, a Milano, del “Piano nazionale” per rafforzare la lotta alla Contraffazione, mettendo a sistema e coordinando le diverse iniziative di contrasto intraprese dalla Pubblica Amministrazione. Il lavoro, messo a punto dal Consiglio Nazionale Anticontraffazione (CNAC) che ha sede presso il Ministero dello Sviluppo Economico, prende le mosse dalle priorità in materia di lotta alla contraffazione individuate da 13 commissioni tematiche, 150 esperti e oltre 70 organismi, provenienti dal mondo associativo imprenditoriale, dei consumatori, della pubblica amministrazione e delle forze dell’ordine.