E se Sottomarina copiasse quello che è stato fatto a Forte dei Marmi? Per il presidente di Federmoda Ascom Confcommercio Padova, Riccardo Capitanio: «pieno appoggio, se mai anche le nostre località balneari dovessero intraprendere strade come quelle versiliesi».
Il metodo versiliese è nato per iniziativa del nuovo sindaco di Forte dei Marmi che, grazie ad una norma varata lo scorso anno dal governo Gentiloni, ha avviato una raccolta fondi per finanziare quella che è stata definita l’operazione sicurezza. Negozianti, balneari, agenti immobiliari, ma anche la gente qualunque hanno dato il loro contributo in denaro e così sono stati raccolti 160mila euro grazie ai quali sono stati assunti venti vigili urbani per la stagione che va da giugno a settembre.
«Più che l’idea in se stessa – commenta Riccardo Capitanio – mi sembra degna di rilievo la risposta della cittadinanza che forse comincia a comprendere che comprare un capo in spiaggia, quasi sempre contraffatto, comporta rischi per la salute oltre che alimentare un sottobosco criminale fatto di sfruttamento e che, al tempo stesso, distrugge posti di lavoro».

Ma la vera soluzione resta quella della formazione dei cittadini sulle conseguenza della contraffazione

In particolare, il presidente di Federmoda Ascom Confcommercio Padova fa riferimento al caso di Sottomarina, la spiaggia di Chioggia frequentata nei weekend dai pendolari padovani.
«Ben vengano dunque i controlli – conclude Capitanio – anche se ben sappiamo che la migliore risposta sarebbe quella di una presa di coscienza su larga scala da parte di quei consumatori che, magari per sfoggiare una griffe falsa, non mettono in conto i rischi in proprio e nemmeno si sentono responsabili nell’alimentare una criminalità che, solo nella provincia di Padova, vale qualcosa come 80 milioni di euro. Una cifra enorme sottratta al mercato legale che, in ultima analisi, significa centinaia di posti di lavoro in meno».