Il Vicepresidente della Commissione Europea, responsabile per l’Industria e l’Imprenditoria, Antonio Tajani, a Roma per un evento sulla lotta alla contraffazione organizzato dalla Commissione europea, dalla Guardia di Finanza, e dal Senato della Repubblica, ha dichiarato: «I prodotti contraffatti rappresentano un freno alla competitività economica e alla crescita Europea facendo perdere ogni anno centinaia di migliaia di posti di lavoro. Le merci contraffate rappresentano inoltre una seria minaccia alla sicurezza e alla salute del cittadino. Nell’attuale contesto di crisi economica con alti livelli di disoccupazione, è importante impegnarsi in una lotta senza quartiere alla contraffazione usando tutti gli strumenti a nostra disposizione».
Le Nazioni Unite stimano il volume annuale degli scambi di merci contraffatte in 200 miliardi di euro, una cifra paragonabile, per dimensioni, a quella del narcotraffico. La campagna EUStopfakes, lanciata dal Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani e dal Commissario Michel Barnier, punta ad alzare il livello di guardia di tutti gli Stati Membri, sensibilizzando l’opinione pubblica sui pericoli del falso, sulla sofferenza di chi è coinvolto nella catena dello sfruttamento – dalla fabbrica al venditore ambulante – e sui danni a lungo termine che la distruzione di attività legittime e la perdita di entrate pubbliche hanno sulla prosperità dell’economia.

Campagna europea contro i falsi: servono controlli omogenei
La contraffazione tocca una moltitudine di settori: farmaci, moda, cibo, pezzi di ricambio per automobili, elettrodomestici, cosmetici e anche i giocattoli. L’industria della moda è tra le più colpite. I prodotti di moda falsificati rappresentano il 60% dei casi di contraffazione registrati dalle dogane dell’UE, e l’effetto domino è immenso. Questo settore sostiene quasi 850.000 imprese, la maggior parte delle quali sono PMI, e pesa per il 3% del Pil dell’Unione europea. Tra progettazione, produzione, logistica e vendita al dettaglio, l’industria della moda offre lavoro a più di 5 milioni di persone, rappresentando un comparto importante dell’intero contesto industriale europeo, ma dal 2004 a oggi il settore tessile ha registrato una perdita di circa un milione di posti di lavoro.
Nel 2012, con il rafforzamento della normativa doganale europea, sono stati requisiti circa 40 milioni di articoli contraffatti alle frontiere dell’Unione europea, per un valore complessivo di circa 1 miliardo di euro. I pacchi postali e i pacchi trasportati dai corrieri hanno rappresentato circa il 70% degli interventi doganali del 2012, con il 23% dei sequestri del traffico postale costituito da farmaci. La lotta al fenomeno della contraffazione necessita di un approccio congiunto a livello europeo: purtroppo esistono ancora oggi disparità e il 92% dei controlli complessivi in Europa sono condotti in appena 10 Stati Ue. Il coordinamento a livello europeo non dovrà puntare solo ad un equilibrio in termini numerici quanto ad un’uniformità anche dal punto di vista qualitativo.