La multinazionale “Mondelez International” ha annunciato che “Oro Saiwa” produrrà il biscotto “Classico” nello stabilimento di Capriata d’Orba utilizzando esclusivamente grano italiano delle province di Alessandria, Asti, Pavia, Torino e Cuneo, quindi in un raggio di appena 75km dalla sede produttiva. Presente in oltre 150 paesi nel mondo, con un fatturato di circa 26 miliardi di dollari nel 2108, la multinazionale è proprietaria dal 2007 del marchio di origini genovesi: la filiera coinvolge 173 aziende agricole, 12 cooperative, 2 molini, e un totale di quasi 2.940 ettari seminati per una produzione complessiva di 14.400 tonnellate di grano.
L’obiettivo è quello di conquistare il favore dei consumatori attenti a qualità, tracciabilità delle materie prime e benessere ambientale”. «Il nostro impegno – dice Silvia Bagliani, Direttore Generale Snack di Mondelez Italiaè quello di rispondere in maniera efficace alle richieste di un mercato in continua evoluzione, sempre più sensibile alla qualità dell’offerta, delle materie prime e all’attenzione all’ambiente».

La proprietà multinazionale promuove impegno di filiera agricola e campagne d’utilità sociale

«Per lo stabilimento di Capriata d’Orba e per i nostri dipendenti – dice la Direttrice dello Stabilimento, Gabriella Della Porta – è un onore contribuire a questo importante progetto di attenzione alle materie prime e al territorio che si realizza con una marca iconica italiana come Oro Saiwa».
«Non solo attenzione ai trend di consumo – aggiunge Erika Bruzzone, Senior Brand Manager Oro Saiwa – ma anche vicinanza al territorio. Da più di 10 anni la marca è impegnata in molteplici iniziative di carattere sociale promosse dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, dal Banco Alimentare Onlus, dall’Ospedale Gaslini di Genova e da Dynamo Camp. Di recente Oro Saiwa insieme ai dipendenti del gruppo Mondelez in Italia, da sempre legati alla città di Genova, hanno deciso di sostenere, il Civ – Consorzio dei commercianti del quartiere di Certosa a Genova – attraverso una raccolta fondi a sostegno del quartiere, fortemente impattato dal crollo del Ponte Morandi».