Proposta di cambio culturale: oltre le filiere orizzontali, coinvolgere università e istituzioni

Connessioni di valore per la transizione ecologica dell’agroalimentare”: questo il titolo del convegno promosso a Roma da Campus Peroni, il centro di eccellenza frutto della collaborazione tra Birra Peroni e il Crea – il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.
Nel quadro di una nuova forma di collaborazione per affrontare le sfide della transizione ecologica, Campus Peroni ha proposto un nuovo modello eco-sistemico in tre fasi: una prima fase di tracciabilità, attraverso la tecnologia blockchain, per consentire la raccolta capillare e la condivisione trasparente dei dati; una seconda fase di misurazione dell’impatto ambientale delle catene del valore grazie a questi dati; un’ultima fase di miglioramento continuo in cui prevedere soluzioni e innovazioni di processo sulla base delle informazioni ottenute attraverso le fasi precedenti.
«II risultati sul progetto di tracciabilità in blockchain del malto 100% italiano che abbiamo avviato un anno fa – ha dichiarato Federico Sannella, direttore Relazioni Esterne e Affari Istituzionali di Birra Peroni e Coordinatore di Campus Peroni ci confermano che la condivisione trasparente di dati attraverso l’uso della tecnologia funziona: il modello che proponiamo oggi allarga l’obiettivo ad una componente di sostenibilità a tutto tondo e non più solo agricola, con il coinvolgimento di tutte le realtà in campo, dalle aziende alla ricerca universitaria, dalle startup innovative alle istituzioni. Si tratta di un cambio culturale che può essere applicato a qualsiasi settore e portare a soluzioni efficaci e condivise per il bene del pianeta».

Nel passaggio dalla logica di filiera a quella di un ecosistema fatto di collaborazione e condivisione, le imprese delle grandi e piccole industrie italiane giocano un ruolo fondamentale.
Katia Da Ros, vicepresidente di Confindustria, ha affermato: «L’industria italiana esprime una leadership indiscussa a livello europeo nel processo di transizione ecologica, dall’economia circolare all’efficienza energetica e all’abbattimento delle emissioni. Le imprese italiane stanno investendo in tecnologie, competenze, innovazione. In questo scenario, il contributo che può dare Confindustria è sicuramente quello di ‘mettere insieme’ le imprese, stimolare un confronto aperto tra tutti gli attori del sistema in modo da incentivare il dialogo, lo scambio di informazioni e la sinergia tra le stesse in chiave sostenibile e anche per la tutela del Made in Italy».