Dai banchi delle pescherie e dalla tavole stanno scomparendo telline e cannolicchi. Per Impresapesca Coldiretti il blocco della produzione è da addebitarsi al ritardo dei provvedimenti richiesti sull’applicazione delle norme comunitarie: a quattro anni esatti dell’entrata in vigore delle norme in materia di regolamentazione degli attrezzi e dell’attività di pesca nel Mediterraneo, le assurde norme nate sul tavolo dagli uffici della burocrazia comunitaria stanno portando il settore al totale blocco dell’attività di pesca.
Il 70% delle vongole ed il 100% delle telline e dei cannolicchi si concentrano, precisa Impresapesca Coldiretti, ad distanza inferiore di 0,3 miglia marine dalla battigia dove il regolamento ha fissato il divieto di pesca-raccolta. Aree di pesca ristrette e una taglia minima inadeguata impediscono, se non a rischio di gravi sanzioni, ai pescatori di catturare i vongole e cannolicchi con l’attrezzo draga idraulica nelle zone ove naturalmente hanno il loro habitat. Una risorsa peraltro che non è a rischio di tenuta degli stocks e che gode di buona salute. Le principali 10 aziende italiane che commercializzano la maggior parte del prodotto molluschi-bivalvi di mare hanno addirittura deciso di togliere dal commercio e listino dell’ittico questi prodotti, il cannolicchio e la vongola autoctona “venus gallina” (comunemente conosciuta come beverassa).
«Servono – ha affermato il responsabile di Impresapesca, Tonino Giardin – risposte pronte e veloci dal Ministero delle Politiche Agricole sulla richiesta di deroga sollecitata a gran voce dagli operatori con Coldiretti-Impresapesca in testa: esistono richieste di intervento inoltrate tre anni fa e rimaste senza risposta. O si cambia subito o si chiude».