L’aumento annuale dei costi di produzione per le aziende agricole può arrivare anche a 99.000 € .

Un report realizzato dal Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, offre un quadro generale sulle difficoltà del sistema agroalimentare italiano, alle prese con una crisi senza precedenti dovuta in gran parte del forte aumento dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali anche a causa dell’invasione russa dell’Ucraina.
Le analisi dei ricercatori si basano sui dati del Rica, la Rete d’Informazione Contabile Agricola, che tiene sotto controllo per la Ue il reddito e le attività delle imprese, Sono state considerate sei voci di costo: i fertilizzanti, i mangimi, il gasolio, le sementi/piantine, i fitosanitari e i noleggi passivi.
L’impatto medio aziendale dell’aumento è stato calcolato in oltre 15.700 euro, che sfiorano i 99.000 euro nelle aziende che allevano granivori, con forti differenze tra i settori produttivi e a seconda della localizzazione geografica. I settori più penalizzati da questi aumenti sono quelli seminativi, la cerealicoltura e l’ortofloricoltura per l’effetto congiunto dell’aumento dei costi energetici e dei fertilizzanti, seguiti dai bovini da latte (+57%). Più contenuti, invece, gli aumenti per le colture arboree agrarie e per la zootecnia estensiva. A livello medio nazionale l’aumento dei costi si attesterebbe al +54% con effetti molto rilevanti sulla sostenibilità economica delle aziende agricole, in modo particolare per le aziende marginali.

La guerra della Russia contro l’Ucraina – ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis ha creato una moltitudine di problemi anche in relazione alla sicurezza alimentare globale. La mancanza di rifornimenti di cereali dall’Est Europa e un rincaro dei loro prezzi sul mercato causerà una crisi alimentare nei Paesi più poveri e nelle popolazioni con minor reddito. Inoltre, la scarsità di fertilizzanti ridurrà ulteriormente le capacità del settore agricolo di produrre cibo. Ed è per questo che la Commissione europea ha proposto un pacchetto di sostegni economici, del valore di 500 milioni di euro».
All’Italia saranno assegnati circa 48 milioni, ai quali vanno aggiunti i 195 milioni che il Consiglio dei ministri ha stanziato attraverso il decreto legge Ucraina.