La novità: è normato il lavoro ‘agile’ garantendo il diritto alla disconnessione e alla privacy .

È stato rinnovato il contratto nazionale dell’industria alimentare 2019-2023 tra Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e Unionfood, Ancit e AssoBirra.
L’accordo prevede un aumento salariale che a regime arriverà a 119, a cui si aggiungono 5 euro di welfare e 30 euro per coloro che non sono coinvolti nella contrattazione di secondo livello, “incentivando le imprese a realizzarla”. La trattativa, lunga e complessa, è durata oltre 9 mesi: il comparto interessa oltre 400 mila lavoratori ed è il secondo per importanza nel manifatturiero.
«È stata una negoziazione difficile – ha sottolineato Giovanni Mininni, segretario generale Flai Cgilnella quale abbiamo fatto di tutto per tenere unite le controparti, ma le divisioni tra le associazioni di imprese di Federalimentare non si sono ricomposte. In questi mesi abbiamo avuto un confronto serrato e momenti di mobilitazione, ma mai è venuto meno il senso di responsabilità dei lavoratori e delle lavoratrici del settore, essenziali e quindi sempre al lavoro anche nei drammatici giorni del lockdown».

«Importanti – sottolinea Mininni – sono gli avanzamenti su formazione, salute e sicurezza, welfare, appalti. Il lavoro agile viene normato in maniera innovativa, a partire dal diritto alla disconnessione e alla privacy. Il capitolo sugli appalti vincola all’applicazione del contratto nazionale del settore merceologico delle attività appaltate, sottoscritte dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative».
«Il rinnovo del contratto nazionale è una notizia molto positiva – commenta la segretaria generale Cisl, Annamaria FurlanSi tutelano le retribuzioni e si introducono nuove garanzie molto innovative sulla formazione, sul lavoro agile, sulla partecipazione dei lavoratori, welfare, sui congedi parentali, il lavoro notturno, ed altre importanti norme pattizie in linea con il patto della fabbrica. Rinnovare tutti i contratti scaduti è oggi la strada responsabile per cambiare in maniera moderna ed innovativa le relazioni industriali ed affrontare in uno spirito di collaborazione tra imprese e sindacati le sfide e le trasformazioni oggi necessarie nel mondo del lavoro».