Una proiezione della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi dell’anno annuncia un record storico per le esportazioni italiane di olio di oliva nel 2013: 1,3 miliardi di euro, con un aumento del 10% rispetto allo scorso anno. Questo nonostante il contenimento nelle quantità spedite (- 8%), ma grazie alla spinta della domanda estera, con un deciso balzo del prezzi pagati.
L’aumento più consistente in valore viene dai mercati emergenti, con un +32% in Oceania e un +16% su quelli asiatici. Ma buone notizie – continua la Coldiretti – vengono anche dalle “piazze” più tradizionali, con un +10% nell’Ue e un +6% in Usa. All’interno del mercato europeo, il maggior consumatore di olio tricolore è la Germania, dove finisce quasi una bottiglia su tre di extravergine nostrano commercializzato nel Vecchio Continente, con un incremento del 5%, davanti a Francia e Gran Bretagna. Sul fronte extra Ue, rimangono stabili gli acquisti in Cina mentre – afferma la Coldiretti – si registra un balzo in avanti in Giappone (+18%), che supera la Francia e diventa il terzo mercato di riferimento dopo Usa e tedeschi.

Record dell’olio d’oliva: l’Italia è anche in primo importatore mondiale
Crescono però anche gli arrivi di olio dall’estero, con il nostro Paese che è oggi il più grande importatore mondiale. Il valore dell’import nei primi sette mesi 2013 è cresciuto del 14%: quasi la metà dell’olio straniero che arriva in Italia viene dalla Grecia, grazie anche al fatto che tra gennaio e luglio gli acquisti dal paese ellenico sono addirittura triplicati. La Grecia – precisa la Coldiretti – scavalca così la Spagna come primo mercato, favorita dal crollo degli arrivi di olio spagnolo, quasi dimezzatisi. Al terzo posto la Tunisia (+50%).
In questo contesto, sono positive le modifiche approvate dalla Commissione europea per facilitare la prevenzione di pratiche fraudolente nel settore sotto la spinta della legge Mongiello cosiddetta “salva olio Made in Italy” fortemente sostenuta dalla Coldiretti. Le modifiche apportate dalla Commissione Europea prevedono il decremento graduale dei limiti di etil esteri consentiti: 40 mg/kg per la campagna 2013/2014, 35 mg/kg per il 2014/2015 e 30 mg/kg per le campagne successive. La Commissione – sottolinea la Coldiretti – ha giustamente recepito le decisioni del Consiglio oleicolo internazionale facilitando in tal modo le azioni volte alla prevenzione di pratiche fraudolente che danneggiano fortemente la produzione Made in Italy.