Dal 2009 ad oggi, il valore aggiunto a prezzi correnti generato dell’intera economia nazionale è aumentato solo del +2,2%, mentre il settore agroalimentare ha registrato un +10,6%, di cui agricoltura +14,2% e trasformazione alimentare +6,8%. Il dato è contenuto nel dossier “10 verità sulla competitività italiana – Focus agricoltura” realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere e Fondazione Edison per Coldiretti.
Il successo dell’agroalimentare italiano è certamente legato al maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario: 264 prodotti Dop e Igp e 4.698 specialità tradizionali regionali, alle quali aggiungere il settore vino, con 332 Doc, 73 Docg e 118 Igt. E poi c’è il biologico: siamo i primi in Europa per numero di imprese, tra i primi al mondo per superficie e tasso di crescita. E poi in ben 77 prodotti, sul totale dei 704 in cui viene disaggregato il commercio agroalimentare mondiale, il nostro Paese detiene il primo, secondo o terzo posto per quote di mercato. Anche in termini di surplus commerciale con l’estero siamo sul podio in 70 differenti tipologie alimentari.
L’Italia, spiegano gli estensori del rapporto, è certamente in crisi, ma non è un paese senza futuro. “A patto che riparta da ciò che nel mondo ci rende ‘eccellenza’: la bellezza, il genio, la creatività ancorati ai territori. E la qualità, che da quella bellezza e creatività trae ispirazione e forza: qualità che nel mondo è uno dei sinonimi di Italia, e trova riconoscimento nella forza del Made in Italy”.

Rapporto Symbola: il modello italiano vince per innovazione

Riassumendo alcune affermazioni generali contenute nel rapporto di Fondazione Symbola, Unioncamere e Fondazione Edison, l’Italia è tra i paesi che, nella globalizzazione, hanno conservato maggiori quote di mercato mondiale, mantenendo, dopo l’irruzione della Cina e degli altri Brics, il 72,6% delle quote di export rispetto al 1999. Il modello produttivo italiano è tra i più innovativi in campo ambientale: per ogni milione di euro prodotto dalla nostra economia emettiamo in atmosfera 104 tonnellate di CO2. Siamo più efficienti anche nel campo dei rifiuti, con 41 tonnellate ogni milione di euro prodotto, e nell’industria del riciclo, con 24,1 milioni di tonnellate di rifiuti recuperati. Il sistema produttivo italiano è anche quello che guida la “riconversione verde” dell’occupazione europea: secondo l’Eurobarometro della Commissione UE entro la fine del 2014 il 51% delle PMI italiane avrà almeno un green job, una quota superiore a quella media europea (39%).

Rapporto Symbola: la nostra agricoltura ai vertici per eccellenza

Tornando al comparto agroalimentare, i prodotti italiani dominano sui mercati mondiali e ben 23 non hanno rivali sui mercati internazionali e vantano le maggiori quote di mercato mondiale. E ce ne sono altri 54 per i quali siamo secondi o terzi. Nonostante la contraffazione e la concorrenza sleale dell’Italian sounding, siamo sul podio nel commercio mondiale per ben 77 prodotti.
Oltretutto il modello produttivo dell’agricoltura italiana è campione nella produzione di valore aggiunto. Il valore aggiunto per ettaro realizzato dal settore è più del doppio della media UE-27, il triplo del Regno Unito, il doppio di Spagna e Germania, e il 70% in più dei cugini francesi. Non solo: siamo i primi anche in termini di occupazione, con 7,3 addetti per ettaro a fronte di una media Ue di 6,6. L’agricoltura italiana è tra le più sostenibili e con 814 tonnellate per ogni milione di euro prodotto dal settore, l’agricoltura italiana emette il 35% di gas serra in meno della media Ue. Inoltre è al vertice della sicurezza alimentare mondiale: siamo il paese con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici (0,2%, un terzo in meno rispetto all’anno prima), quota inferiore di quasi 10 volte rispetto alla media europea (1,9%, aumentati di circa un terzo rispetto all’anno prima) e di oltre 30 volte quella dei prodotti extracomunitari (6,3%).