Per la vendemmia – prevista dopo il 20 agosto – in Franciacorta gli auspici sono contradditori: 80-90 quintali d’uva per ettaro, a causa dell’instabilità meteorologica della primavera e di parte dell’estate. Al tempo stesso, le uve si presentano in ottimo stato e si prevede che per il Franciacorta sarà un’annata votata alla qualità. La vendemmia sarà ritardata rispetto agli ultimi anni e saranno i vigneti in pianura che raggiungeranno per primi la giusta maturazione delle uve.
L’agronomo Luigi Reghenzi sostiene che: «Lungo tutta la stagione vegetativa, il meteo ha ostacolato il nostro lavoro e quello delle viti: le principali fasi del ciclo (germogliamento-fioritura-allegagione) sono decorse con tempo freddo e piovoso. Ora, come nel 2012, arrivano temperature estreme, nel senso del caldo. In vigna ciò si è tradotto in una grande eterogeneità: abbiamo tutte le variazioni possibili sulla quantità dell’uva, sulla qualità e sull’avanzamento fenologico. A volte è la macrozona a fare la differenza, in altri circostanze è coinvolta la varietà, in altri casi ancora la fonte di variazione è la forma di allevamento».
«Il 2013 si sta delineando un’annata altrettanto difficile come il 2012 – è intervenuto l’enologo Andrea Buccella – che fu caratterizzato da abbondanti piogge primaverili e siccità estiva. La produzione si prevede non abbondante, sicuramente a favore della qualità. Nonostante tutto questo, oggi le uve si presentano in uno stato sanitario molto buono, ma in ritardo di maturazione rispetto allo scorso anno».