Fondamentali risultano essere gli accordi bilaterali di libero scambio, quali il Ceta e il Jefta

Primo semestre 2019 positivo per il Prosciutto di San Daniele che, sul fronte export verso Paesi UE ed extra UE, ha registrato un complessivo +2% di prodotto esportato, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto riguarda le esportazioni verso i Paesi dell’Unione Europea, si registra una leggera flessione del -3%, rispetto al periodo gennaio – giugno 2018. Nel primo semestre si rilevano risultati decisamente positivi in alcuni mercati come Grecia (+192%), Belgio (+39%) e Lussemburgo (+3%) che controbilanciano alcuni rallentamenti in altri Paesi UE come Francia (-8%), Germania (-8%) e Regno Unito (-10%).
Nella prima metà del 2019, l’export nel mercato extra UE è cresciuto del +10% rispetto allo stesso periodo del 2018, trainato da ottime performance registrate in Canada (+239%), Giappone (+29%), Australia (+28%), Cina (+14%) e Stati Uniti (+4%). Questo trend è da ricondursi all’entrata in vigore di importanti accordi bilaterali di libero scambio, come Jefta e Ceta, tra l’Unione Europea e alcuni Paesi Terzi.
Di conseguenza, sul totale delle esportazioni le quote dei mercati extra UE fanno registrare risultati positivi e promettenti pari il 46% del totale esportato (rispetto al 43% dello stesso semestre del 2018), a fronte di una leggera flessione dell’export nei Paesi dell’Unione che passa al 54% (rispetto al 57% dei primi sei mesi del 2018), confermando l’andamento della riduzione del margine tra le due aree geografiche.

La rotta per la Cina

Cresce con una variazione del +7,8%, tra il 2017 ed il 2018, l’export del Made in Italy agroalimentare in Cina. A rilevare il dato economico è l’Istituto commercio estero (Ice) che annuncia la presenza del Padiglione Italia sul portale Food2China.com, progetto di e-commerce ideato per promuovere i prodotti agroalimentari italiani tramite il portale gestito dalla Guangdong Imported Food Association (Ifa).
Dal report economico rilasciato emerge che l’Italia è oggi il secondo Paese esportatore verso la Cina per i prodotti del cacao, dell’olio d’oliva e delle carni e il terzo fornitore per le categorie della pasta (anche cotta o farcita), caffè e aceto.
Secondo gli ultimi dati statistici l’import di prodotti alimentari in Cina dal resto del mondo ha registrato un aumento del +15% annuo negli ultimi dieci anni e si stima un valore di 77 miliardi di Usd per il 2018.