Il “Tavolo Blu” della pesca amatoriale, del quale fanno parte le associazioni di pesca sportiva del Veneto, si è riunito ad Agripolis di Legnaro, in provincia di Padova, per iniziativa dell’assessore Franco Manzato con l’obiettivo di tornare ad affrontare il problema delle centraline idroelettriche e delle loro interferenze con l’ambiente fluviale. L’argomento era stato posto all’ordine del giorno della riunione d’insediamento del Tavolo, che ha tra i suoi compiti quello di sviluppare un piano strategico per la pesca sportiva e, in questo contesto, di affrontare e risolvere insieme alle associazioni i problemi della sostenibilità ambientale non solo della pesca amatoriale, ma anche della vita acquatica. Quello delle centraline è un tema particolarmente sentito nel bellunese, per la sua particolare conformazione orografica, ma che si estende – è stato sottolineato – all’intero territorio veneto, ovunque un corso d’acqua venga giudicato utile ad alimentare una centralina per la produzione di energia elettrica.
E’ stata affrontata anche la questione del ripopolamento dei fiumi con trote, anguille, lucci, carpe, tinche, specie molte delle quali sono allevate e gestite da Veneto Agricoltura, agenzia che – hanno chiarito i tecnici – fornisce assistenza gratuita alle associazioni di pesca, si occupa della cura dei bacini regolamentando attività di formazione e sperimentali sul campo attinenti allo sviluppo di una corretta pesca, opera per evitare ibridazioni tra specie, tutelandole e assicurando la loro sopravvivenza.