Il Comitato di gestione dell’Organizzazione Comune del Mercato (OCM unica – Ortofrutta e olio di oliva) ha approvato nel sua ultima riunione alcune importanti modifiche ai regolamenti UE per quanto concerne le norme di commercializzazione degli oli di oliva ed i controlli nel settore. Il provvedimento sarà ora notificato all’Organizzazione mondiale per il commercio (WTO – Comitato barriere tariffarie TBT) per poi essere sottoposto al voto definitivo dello stesso Comitato di gestione della Commissione europea, previsto per il prossimo mese di aprile.
Importanti novità riguardano le bottiglie destinate alla ristorazione per le quali verrà previsto l’uso obbligatorio di sistemi di chiusura che ne impediscono il riempimento dopo l’esaurimento del contenuto e pertanto, una volta aperte, le confezioni non saranno più riutilizzabili, prevenendo eventuali operazioni fraudolente.
Un rafforzamento delle operazioni di controllo ed un miglioramento dell’implementazione dei medesimi sono stati apportati attraverso le modifiche al Reg. (CEE) n. 2568/91 che prevedono, in particolare, una serie di misure specifiche sui controlli, basate su un’analisi del rischio che prende in considerazione, tra l’altro, l’origine dell’olio e il prezzo. Inoltre, al fine di assicurare una migliore tracciabilità viene previsto l’obbligo, fino alla fase dell’imbottigliamento, di tenere un apposito registro delle entrate e delle uscite per le varie categorie commerciali.

Olio extravergine: più chiarezza per i consumatori
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha commentato l’approvazione da parte del Comitato di gestione OCM unica delle modifiche ai regolamenti europei per l’olio d’oliva, ha sottolineato che «è stato compiuto un passo importante per la razionalizzazione ed il rilancio di questo settore, ma anche per la tutela degli operatori e dei consumatori. Si tratta di un passaggio fondamentale, da noi fortemente voluto: le modifiche decise, infatti, metteranno finalmente il consumatore nelle condizioni di poter verificare con estrema facilità alcune informazioni fondamentali sulla qualità del prodotto, come la categoria commerciale e, soprattutto, l’origine. Diversamente da quanto accade ora, queste informazioni dovranno infatti essere riportate utilizzando caratteri di dimensioni adeguate ed inserite tutte nello stesso campo visivo».
«È necessario ora – conclude il Ministro Catania – continuare a lavorare per giungere quanto prima all’adozione di tutte le misure previste nel Piano d’azione comunitario per l’olio d’oliva, presentato a maggio dal Commissario Ciolo?, in particolare sul miglioramento dei parametri qualitativi, in primis per gli alchil esteri, nonché sull’adozione di apposite misure strutturali necessarie per rilanciare la competitività delle nostre aziende».

Olio extravergine: la Coldiretti plaude all’allineamento
«Sull’obbligo di indicare in etichetta con caratteri visibili la provenienza delle olive utilizzate l’Unione Europea si allinea finalmente alla normativa approvata in Italia con la legge salva-olio»: questa la prima reazione della Coldiretti alla decisione del Comitato di gestione OCM unica. Le modifiche ai regolamenti europei, infatti, ricalcano gli obblighi in vigore in Italia dal primo febbraio scorso.
Proprio grazie alla nuova legge, detta “salva-olio”, la Coldiretti ha avviato l’operazione trasparenza con veri e propri blitz nei punti vendita con l’obiettivo di raccogliere campioni di bottiglie di olio delle diverse dimensioni e fasce di prezzo da analizzare in laboratori pubblici dal punto di vista chimico ed organolettico per verificare la corrispondenza tra quanto dichiarato in etichetta e il reale contenuto. Si tratta di porre fine al ‘mistero’ delle tante anomalie di un mercato dove alcuni oli sono venduti a prezzi che non coprono neanche i costi di raccolta delle olive in Italia, ma con etichette che riportano la bandiera tricolore in bella evidenza. «Un danno gravissimo – ribadisce Coldiretto – per un Paese in cui l’olio di oliva è praticamente presente sulle tavole di tutti gli italiani con un consumo nazionale stimato in circa 14 chili a testa. L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva con circa 250 milioni di piante e una produzione di oltre mezzo milione di tonnellate e può contare su 40 oli extravergine d’oliva Dop/Igp. Il fatturato del settore è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative».