Nell’anno tra il luglio 2011 e il giugno 2012 sono stati venduti in Italia circa 220milioni di litri di olio per un valore di 860milioni di euro, con un incremento del 2% rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti. Il più venduto è largamente l’extravergine che concentra il 73% del fatturato con 161 milioni di litri venduti; l’olio di oliva è al 14% e quello con il marchio “100% italiano” raggiunge una quota dell’ 11%. Residuali le performance degli oli Dop-Igp e biologici.
Come ha spiegato Massimo Gargano, presidente di Unaprol – Coldiretti Puglia, viste le alte temperature di quest’estate, per la prossima annata l’extra vergine made in Italy avrà meno aromi, ma sarà ricco di sostanze fenoliche bioattive. Avrà cioè più antiossidanti ed accrescerà quindi le proprie formidabili qualità nutrizionali: «E’ un farmaco vegetale – sottolinea Circo Vestita nutrizionista a fitoterapeuta – bisognerebbe venderlo come un elisir di lunga vita in farmacia. Usato correttamente contrasta persino l’Alzheimer». Sottolinea allora Gargano: «Non sarà un’annata a cinque stelle per l’olio extra vergine di oliva ma gli italiani, nel 2012, faranno il pieno di salute».
I dati sulla prossima annata di produzione dell’extravergine, meno aromatico ma più salutare, sono stati diffusi nel corso della recente Fiera del Levante di Bari nel corso della quale si è svolto anche un incontro sulla questione della lotta alla contraffazione al quale ha tra gli altri partecipato il colonnello Maurizio Delli Santi, comandante dei Nuclei antifrodi dei Carabinieri. Gli esiti dell’operazione “Estate Sicura” parlano chiaro: 2600 litri di olio extra vergine d’oliva con etichettature ingannevoli sequestrati; 5 tonnellate di prodotti con falsi marchi Dop; 8 tonnellate di prodotti privi di tracciabilità e 200 tonnellate di fitofarmaci illegali. Le frodi più usuali nel settore oleario sono le miscelazioni di oli di minore qualità, spesso provenienti dall’estero, spacciate per prodotto italiano.
A Bari è stato annunciato che è in arrivo la legge che combatte il falso made in Italy, ma già alcuni articoli sono stati stralciati e inseriti nel “decreto Sviluppo” e sono quindi legge dello Stato: in particolare, con la riduzione a 30 milligrammi per chilo della concentrazione di metil ed alchil esteri degli acidi grassi (il limite era di 75 mg/kg), si riduce drasticamente il pericolo che vengano spacciate per made in Italy miscele di oli che non abbiano origine italiana. Le altre norme riguardano: l’obbligo di riconoscere per origine il luogo di coltivazione e di allevamento della materia prima, nonché il luogo in cui è avvenuta la trasformazione sostanziale.