“I dati provvisori sull’inflazione diffusi dall’Istat rappresentano un vero e proprio salasso per i consumatori, già alle prese con il calo del potere d’acquisto e mille difficoltà economiche”: lo afferma il presidente della Cia, Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, sottolineando il prezzo ‘boom’ raggiunto dalla benzina, che a ottobre arriva al 17,8%. “L’aumento dell’Iva di un punto percentuale – afferma il presidente – non è una soluzione alla crisi, anzi allontana la ripresa. Noi lo denunciamo da tempo. Ora c’è il concreto rischio che questo rialzo possa tradursi in un ulteriore calo dell’1,5% dei consumi alimentari, già fermi al palo da più di un anno”.

Confagricoltura fa notare che ad ottobre, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, i prodotti agricoli non lavorati sono aumentati dello 0,5%, un valore molto al di sotto dell’indice generale dei prezzi, che si è attestato al +3,4%: “l’agricoltura, dunque, continua a dare un consistente aiuto ai consumatori, in un momento di grandi difficoltà per l’economia e le famiglie”. Lo fa notare, commentando i dati Istat sull’inflazione.

“E’ vero – sottolinea la confederazione – che su base mensile i prezzi al consumo delle verdure sono cresciuti del 4,8%, ma si è trattato solo di un parziale recupero di quotazioni che erano giunte a un livello tale da non essere più remunerative. Infatti a ottobre 2011 rispetto a ottobre 2010 sono diminuiti del 4,2%. la frutta fresca è aumentata dello 0,9% rispetto a settembre, ma su base annua registra un -2,5%. Senza contare che gli aumenti non dipendono dai produttori. In base alle ultime rilevazioni di Ismea, a settembre le quotazioni all’origine sono mediamente diminuite dell’1,1%”.