Franco Manzato, assessore all’agricoltura del Veneto, non ha dubbi sulla qualità dell’ortofrutta delle filiere venete e nazionali e lo dimostra personalmente assaggiando una improvvisato piatto di cetrioli a km 0.
Lo scenario è quello del Mercato Agro Alimentare di Padova e suoi compagni d’insalata sono il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, il direttore generale dell’Ulss 16 di Padova Fortunato Rao, il presidente del Maap Franco Frigo e i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole, che hanno voluto testimoniare direttamente la sicurezza e le modalità di controllo dei prodotti regionali italiani, proprio nel luogo dove la paura ha evidenziato una crisi di mercato dell’ortofrutta.
“Anche questa volta come in molte, troppe occasioni in passato – ha ricordato Manzato – il problema viene da fuori confine e dalla paura che si è sparsa ovunque per i cetrioli killer, ai quali in Germania e nei Paesi nordici vengono attribuite finora oltre una quindicina di vittime e più di mille persone con gravi sintomi di intossicazione da una versione “assassina” di escherichia coli”.
Sul banco degli accusati, come veicolo di contaminazione, sono state poste 2 partite di cetrioli provenienti dalla Spagna. Secondo gli uffici dell’Unione Europea, non c’è necessità di bloccare le importazioni perché è tutto sotto controllo e servono approfondimenti sulle cause del contagio. Di sicuro il mercato è a terra, il consumo si è ridotto, serpeggiano i timori e a pagare le conseguenze della situazione sono i nostri produttori, soprattutto del settore orticolo.
Anche da noi sono arrivati cetrioli spagnoli, che coprono soprattutto i mesi delle primizie e la cui importazione si è drasticamente ridotta dai 2300 quintali di aprile ai 148 di maggio.