Dopo un primo trimestre 2016 poco convincente, ecco che a maggio torna a correre l’export agroalimentare made in Italy con un aumento record del 12,1%. Lo sottolinea Coldiretti sulla base dei dati Istat: la crescita maggiore si ha all’interno dell’Unione Europea al +13,6%, ma l’aumento dell’agroalimentare è rilevante anche fuori dai confini comunitari con un +9,6%, a partire dagli Usa, con un convincente +65,%, che sono il principale mercato di sbocco extracomunitario. E, malgrado l’embargo deciso circa 2 anni fa per formaggi, carne, salumi e ortofrutta, torna a salire l’export in Russia con un bel +11,5%.
«L’agroalimentare – sottolinea il Presidente Coldiretti, Roberto Moncalvo – svolge un effetto traino unico sull’intera economia per l’impatto positivo di immagine sui mercati esteri dove il cibo Made in Italy è sinonimo di qualità. Non si è mai consumato così tanto Made in Italy alimentare nel mondo certamente per le condizioni economiche positive dovute alla ripresa internazionale e ai tassi di cambio favorevoli su mercati importanti come quello statunitense, ma anche perché l’Italia ha saputo cogliere l’opportunità di Expo per raccontare al mondo il modello agroalimentare e i suoi valori unici. E l’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare se fosse garantita una più efficace tutela contro l’agropirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale».