Anche l’olio d’oliva è protagonista a Veronafiere in queste giornate del Vinitaly 2014: nel corso della cerimonia inaugurale di Sol Agrifood dedicata da Unaprol e Veronafiere al tema “Come comunicare la sicurezza alimentare nell’olio e nei prodotti agroalimentari” sono stati diffusi i dati ufficiali dell’andamento dell’olio d’oliva sui mercati internazionali. Ne emerge che l’olio rappresenta il 6% dell’aggregato del Made in Italy, con un valore di 1200 milioni di euro ed un incremento dell’8% in valore rispetto alle stesso periodo del 2012. Per quanto riguarda la produzione mondiale si stima, per la campagna 2013/2014, una produzione pari a circa 3 milioni di tonnellate (+28% rispetto alla campagna precedente). Nella Ue si concentra oltre il 70% della produzione mondiale (2,3 milioni di tonnellate). La Spagna copre il 66% della produzione comunitaria, l’Italia il 20%.
La bilancia degli scambi con l’estero risulta attiva per l’Italia con +151 milioni di euro. I principali mercati di sbocco sono rappresentati da Usa e Germania. Per le Dop l’Italia detiene il 38% dei marchi con 43 denominazioni (42 Dop e 1 Igp). Nel2012 (ultimi dati disponibili) sono state certificate 11.000 tonnellate di prodotto. Il 14% delle superfici biologiche pari a 164.488 ha sono olivicole, di cui 46.935 in conversione. La produzione di olio Bio risulta concentrata in Puglia (33%), Calabria (30%) e Sicilia (11%).

L’olio italiano: il più remunerativo è quello biologico
Tre le Dop attualmente riconosciute per le olive da tavola. Sono: “Nocellara del Belice”, “Bella della Daunia” e Oliva ascolana del Piceno. La produzione totale comprese le dop si attesta su 76.000 tonnellate. L’Italia si conferma il terzo produttore in ambito Ue dopo Spagna e Grecia. Il 35% deriva da cultivar da mensa, la restante parte da cultivar a duplice attitudine. Puglia e Sicilia sono le principali aree di produzione. Gli italiani consumano mediamente 2,5 kg pro capite, di cui il 67% è rappresentato da olive di importazione. Gli oli che riescono a trovare una maggiore remunerazione sono i certificati: un olio Bio si compra a circa 8 euro/litro. Le Dop-Igp a circa 10 euro/litro. Il differenziale di prezzo rispetto all’extra vergine varia dai 4 ai 6 euro/litro (prezzo medio extra vergine circa 4 euro/litro).
«Nell’immagine che il consumatore costruisce nella sua mente – afferma Pietro Sandali DG di Unaprol – l’olio è associato alla terra e alla casa. E’ un’immagine strettamente legata ai valori della provenienza territoriale e della tipicità del prodotto che non è clonabile perché unico ed irripetibile».