Per celebrare la festa nazionale della Repubblica del 2 giugno, il Consolato Generale d’Italia a Shanghai, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Cina ha organizzato una “Settimana dell’Italian Lifestyle” a base di moda, arte, lifestyle, turismo, food & beverage. Agli eventi hanno partecipato alcuni grandi nomi della moda e del comparto del lusso italiano, come Damiani, che qui a Shanghai ha celebrato i novanta anni di attività delle sue gioiellerie; Amaro Lucano, che ha annunciato il lancio dei propri prodotti in Cina, e Ferrari China.
Per l’industria del fashion e del lifestyle cinese erano presenti nomi come Ne Tiger, Trendy, Elle China e Bosideng, casa di moda cinese che il 29 maggio scorso ha firmato per la propria partecipazione al progetto “The Fashion of Food” all’interno del terzo padiglione cinese che sarà presente a Expo Milano 2015, il China Corporate United Pavillion, che rappresenta i maggiori gruppi cinesi. Dal 2 giugno poi è stato dato il via a una promozione di prodotti italiani, soprattutto del comparto food & beverage, sulla pattaforma Tmall di Alibaba, che proseguirà fino al 15 giugno prossimo, coprendo per intero le date della prevista visita in Cina del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che tra il 10 e il 12 giugno prossimi sara’ a Shanghai e a Pechino.

L’Italia in Cina: è in mercato dell’oggi e del futuro

«Nel settore moda – ha spiegato il Console Generale a Shanghai, Stefano Beltrame – l’Italia è qui il secondo Paese dopo la Francia e il mercato cinese apprezza i singoli brand. Ma l’immagine dell’Italia non è ancora nota come meriterebbe, per la sua storia, la sua arte, il design e tutto quello che ha da offrire sotto il profilo industriale e dello stile di vita. Il mercato cinese è’ sempre più importante per i gruppi del food e del lusso italiano. La Cina ha una grandissima tradizione alimentare e una cultura del cibo fortissima e siamo estremamente orgogliosi del fatto che la cucina italiana, qui, si imponga. In questo che è il più competitivo dei mercati, sotto il profilo del gusto alimentare, ci sono ristoratori italiani che dettano lo standard».
Per Guido Grassi Damiani, ultimo erede della catena di gioiellerie fondata novanta anni fa dal nonno, Enrico, «la Cina è il mercato del futuro ma già oggi vediamo segnali incoraggianti. Quello cinese è un grosso mercato, da cui i nostri competitor ricavano il 30-40% del proprio fatturato, e anche se siamo presenti da poco meno di due anni confidiamo anche noi di fare altrettanto».
Grandi aspettative dal mercato cinese anche per un altro nome noto del food & beverage italiano, come Amaro Lucano, che prevede anche l’apertura di shop tematici in Cina dedicati al brand.