Scende per il secondo mese consecutivo l’export agroalimentare UE. In picchiata sono soprattutto le vendite verso la Cina, che rimane comunque il secondo mercato di destinazione dei prodotti europei dopo gli Stati Uniti.
Il valore mensile del commercio agroalimentare dell’UE a settembre 2018 si è fermato a 11 miliardi di euro di esportazioni a fronte di 8,7 miliardi di euro di importazioni: il surplus commerciale mensile del compart quindi, si è attestato a 2,2 miliardi di euro, con una contrazione del -22% rispetto a settembre 2017, spinta principalmente da una crescita delle importazioni di materie prime agroalimentari di base. I maggiori aumenti dei valori delle esportazioni mensili tra settembre 2017 e settembre 2018 sono stati registrati in Egitto (+61 milioni di euro, con un incremento del +79,7%), Algeria (+34 milioni di euro) e Corea (+26 milioni), mentre si è assistito al crollo dell’export agroalimentare in Cina (-131 milioni di euro). In calo anche le vendite verso Hong Kong (-94 milioni di euro) e Turchia (-91 milioni).

Stati Uniti e Cina restano le destinazioni ai vertici, ma è la flessione cinese a preoccupare

Prendendo in esame il periodo di 12 mesi da ottobre 2017 a settembre 2018, le esportazioni agroalimentari UE sono rimaste più o meno stabili a 135,7 miliardi di euro, con un lieve calo dello 0,5% in termini di valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Gli Stati Uniti rimangono di gran lunga il principale mercato per le esportazioni agroalimentari UE, sebbene negli ultimi 12 mesi sia stato registrato un leggero calo: -136 milioni di euro, con un -0,6%. Anche su base annuale, la contrazione maggiore delle vendite agroalimentari UE si riscontra verso la Cina: -509 milioni di euro, con un calo del -4%. Pechino rimane, tuttavia, il secondo più importante mercato d’esportazione dell’UE.