Italia schierata a favore di una proposta tedesca per certificare i prodotti da sani allevamenti

Un’etichetta comune europea per indicare i prodotti alimentari realizzati con un’attenzione particolare al benessere animale. È la proposta presentata dalla Germania in Consiglio agricoltura, che ha ricevuto l’adesione di oltre dieci paesi, tra cui Italia, Francia e Spagna, con i distinguo di Danimarca, Polonia e Ungheria che hanno insistito sulla necessità di un sistema volontario.

Teresa Bellanova
Ministra
Agricoltura

Fornire un’informazione al consumatore, la più completa possibile, per consentire una scelta consapevole dell’alimento, non solo per quanto concerne gli aspetti alimentari e nutrizionali ma anche sulle principali questioni etiche, sta diventando un fattore di competitività da non sottovalutare.
La mancanza di una normativa comunitaria in materia ha stimolato la proliferazione di numerose regole produttive che, oltre a disorientare il consumatore, stanno mettendo in crisi il sistema allevatoriale, spesso costretto a mettere in atto impegni diversi a seconda delle principali catene distributive.
Anche a nostro avviso quindi è giunto il momento di introdurre un sistema di etichettatura trasparente, basato sul rigoroso rispetto di regole produttive in grado di valorizzare le migliori pratiche zootecniche e, nel rispetto della biosicurezza, l’allevamento all’aperto, soprattutto quello transumante, la cui pratica è stata recentemente riconosciuta anche dall’Unesco. In Italia, in collaborazione con Ministero della Salute e le Regioni, stiamo puntando ad una completa integrazione delle azioni di programmazione con quelle di controllo attuate lungo le filiere produttiva e intendiamo utilizzare, a supporto del sistema di certificazione ed etichettatura dei prodotti di origine animale, il sistema di misurazione del benessere animale Classyfarm, presentato ai Capi servizi veterinari nel corso della riunione di Helsinki nel novembre scorso.
Il benessere animale gioca un ruolo di primo piano nel miglioramento della sostenibilità delle produzioni zootecniche e nella lotta contro la resistenza antimicrobica e rappresenta quindi uno degli obiettivi chiave da raggiungere nel prossimo ciclo di programmazione della Politica agricola comune, sia per sostenere la competitività delle diverse filiere zootecniche che per la gestione delle problematiche sanitarie. Per questo servono adeguati sostegni economici pubblici per gli allevatori.