La mancanza dei lavoratori stagionali colpisce la produzione di frutta almeno quanto la siccità .

Si dice che le disgrazie non arrivano mai da sole. Per l’agricoltura certamente la peggiore si chiama siccità con danni che le organizzazioni agricole stimano pari ad una riduzione tra il -30% e il -40% per la frutta estiva, in particolare a meloni e cocomeri, e del -50% per il mais e la soia. Il grano sta soffrendo un calo del -15% e ancor peggio va per molte colture orticole che, vista la mancanza di acqua per irrigare, neppure saranno avviate.
Ma non meno grave è l’altra ‘disgrazia’: come denuncia Legacoop Romagna, la carenza di manodopera è arrivata fino al 50%, con punte che toccano il 70% nella raccolta e lavorazione della frutta. Legacoop Romagna rappresenta circa 380 imprese associate nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, con un valore della produzione di oltre 6 miliardi di euro, 80 mila soci e oltre 23mila lavoratori.
Le notizie che giungono dalla campagna sono drammatiche – spiega Legacoop Romagna – ci sono imprese agricole che stanno rinunciando a raccogliere alcune pezzature di frutta o che hanno già programmato di riconvertire i campi verso colture estensive ad alto tasso di meccanizzazione, come i cereali. Tale situazione può portare a una riduzione di disponibilità di prodotto sui mercati, che non può non riversarsi in prospettiva sugli scaffali della grande distribuzione e sulle tavole degli italiani. Il rischio concreto è di compromettere varietà tipiche del nostro territorio e del Made in Italy: tra queste fragole, pesche e ciliegie, ma anche varie tipologie di ortaggi e colture sementiere. C’è il timore che il problema si ripresenti allo stesso modo anche nella prossima vendemmia“.

Le cause, secondo Legacoop, sono note: politica migratoria deficitaria, mancata programmazione dei flussi, lentezze burocratiche, inefficiente funzionamento delle politiche attive del lavoro e del mercato dell’impiego, regole ostative sull’impiego della manodopera stagionale, carenza di formazione che impedisce di creare e reperire manodopera specializzata, erosione dei redditi delle aziende agricole familiari.
«A questo punto – sostiene il presidente di Legacoop Romagna Mario Mazzotti occorre una forte azione politica e istituzionale per affrontare in tempi rapidissimi tale emergenza, coinvolgendo tutti, a partire da Governo e Parlamento fino alle istituzioni regionali e locali».