Non solo pomodoro: abbiamo scritto che la stagione 2018 si sta concludendo con un raccolto attorno a 4.750.000 tonnellate, che conferma l’Italia quale principale produttore dell’Unione Europea (dove invece si registra un calo produttivo complessivo del -14%, con riduzioni superiori al -20% in Spagna e Portogallo). Questa annata agraria fa registrare un bilancio positivo anche per la campagna pataticola 2018 in Emilia-Romagna, uno dei bacini produttivi più importanti d’Italia.
Secondo i dati diffusi dalla “Romagnoli F.lli Spa”: “l’andamento climatico di quest’anno ha costretto a ritardare le semine di oltre 15 giorni, condizionando le rese produttive e la percentuale di prima qualità, ma le varietà tardive sono riuscite a recuperare la minore produzione delle varietà precoci garantendo un buon raccolto”. «Registriamo – spiega l’amministratore delegato, Giulio Romagnoliuna resa per ettaro leggermente inferiore rispetto alla media degli ultimi anni. Ma per le aziende firmatarie del contratto quadro per le patate da consumo fresco della Regione Emilia-Romagna, che fanno capo alla Borsa Patate di Bologna, non ci saranno conseguenze. Queste aziende continueranno a garantire gli stock per i programmi di filiera con la clientela a differenza delle realtà che, al contrario, non hanno fatto programmazione alla semina e che potranno avere qualche problema di approvvigionamento nel lungo periodo».

L’Italia fa eccezione in un panorama europeo che invece vede una riduzione della produzione di patate

Diversa da quella emiliano-romagnola, sottolinea la società bolognese, è “la situazione nel Nord Europa, dove si prevede una riduzione del raccolto netto di prima qualità del -20% circa rispetto al 2017 a causa delle diffuse piogge primaverili, ai lunghi periodi di siccità estiva e al caldo eccezionale in Paesi solitamente freschi. Tutti questi fattori hanno fortemente compromesso sia le rese produttive sia gli standard qualitativi. La situazione, che ha colpito anche l’Europa centrale, ha innescato un progressivo e significativo aumento delle quotazioni del prodotto».