E’ l’Emilia Romagna la regione italiana nella quale si produce il maggior quantitativo di biologico. Il dato è una conferma  ormai consolidatasi negli ultimi anni sulla base delle oltre 2700 aziende dedicate al Bio e delle altre 860 che sono in fase di trasformazione, da aggiungere alle 441 in fase di conversione. Inoltre il Emilia Romagna si contano ben 625 allevamenti che hanno la classificazione bio.
Oltre 3600 sono i lavoratori occupati nel settore, e sono sfruttati da questo settore ben 76mila ettari di terreno, il 7% della superficie regionale. Tra le province, quella più impegnata è quella di Forlì-Cesena con 549 aziende agricole biologiche, vengono poi Parma con 434 e Bologna con 359 aziende. Le aziende biologiche sono il 3% del totale regionale ed hanno ricevuto contributi per 181 milioni di euro di, il 34% del totale, per far fronte a più alti costi di produzione di questo settore.
Mentre l’offerta sul mercato resta sostanzialmente stabile anno dopo anno, la domanda di prodotti biologici sta aumentando sempre di più, e per questo Tiberio Rabboni, assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia Romagna, lancia la proposta ai grandi operatori del biologico regionali e nazionali di “aderire a contratti quadro con produttori e allevatori per programmare meglio le produzioni e le loro caratteristiche, anche ampliando la possibilità di usufruire dei contributi già previsti al riguardo dal Piano regionale di sviluppo rurale“.