Entrata in vigore la legge ‘salva-olio’ e sono scattati su tutto il territorio nazionale i controlli con una apposita task force impegnata in una serie di blitz per smascherare l’extravergine fasullo negli scaffali di negozi, supermercati e discount. Nell’annunciarlo la Coldiretti sottolinea alcune delle novità introdotte dal provvedimento. Si comincia dall’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesi dalla data di imbottigliamento e dai nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo che consentano di smascherare i furbetti dell’extravergine. Oltre alla fissazione di sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, è stata prevista l’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine e l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli. Inoltre la nuova legge permette un rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni e con il diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali.
In generale l’obiettivo primo è quello di raccogliere campioni di bottiglie di olio delle diverse dimensioni e fasce di prezzo da analizzare in laboratori pubblici dal punto di vista chimico ed organolettico per verificare la corrispondenza tra quanto dichiarato in etichetta e il reale contenuto. Le anomalia saranno denunciate alle autorità di controllo che grazie all’entrata in vigore della nuova legge devono intervenire con ispezioni e analisi documentali nelle aziende coinvolte.

Legge salva-olio: i dati sul consumo nazionale
La Coldiretti, in relazione all’entrata in vigore della nuova legge ‘salva-olio’, spiega che si tratta di porre fine a una pericolosa proliferazione di truffe e inganni, svelando il “mistero” delle tante anomalie di un mercato dove alcuni oli sono venduti a prezzi che non coprono neanche i costi di raccolta delle olive in Italia, ma con etichette che riportano la bandiera tricolore in bella evidenza. Un danno gravissimo per un Paese in cui l’’olio di oliva è praticamente presente sulle tavole di tutti gli italiani con un consumo nazionale stimato – sottolinea la Coldiretti – in circa 14 chili a testa. L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva con circa 250 milioni di piante e una produzione di oltre mezzo milione di tonnellate e può contare su 40 oli extravergine d’oliva Dop/Igp. Il fatturato del settore è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative.
«Ci sono ora le condizioni – sottolinea il presidente Coldiretti, Sergio Marini – per fare chiarezza sul mercato con l’avvio di un piano straordinario di controlli al quale intendiamo partecipare direttamente per valorizzare un prodotto fortemente identitario per l’agroalimentare italiano nonché simbolo della dieta mediterranea nel mondo».

Legge salva-olio: i nuovi strumenti investigativi

La nuova legge salva-olio, ora entrata in vigore, rafforza gli istituti processuali e investigativi arrivando dove necessario anche a prevedere la possibilità di intercettazioni. Soddisfazione è stata espressa dalla Coldiretti per la norma con la quale si interviene contro il segreto sulle importazioni agroalimentari e al contrario viene garantito il diritto d’accesso alle informazioni concernenti l’origine degli oli di oliva detenute dalle autorità pubbliche a tutti gli organi di controllo e alle amministrazioni interessate.
Per i consumatori la novità più immediata riguarda il miglioramento della leggibilità delle etichette e la garanzia di limiti più restrittivi per il contenuto di etil esteri degli acidi grassi (Eeag) e di metil esteri degli acidi grassi (Meag). Una apposita sezione del portale internet del Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali metterà a disposizione di tutti i consumatori le risultanze delle analisi aggiornate mensilmente. In etichetta viene anche previsto un termine minimo di conservazione non superiore a 18 mesi dalla data di imbottigliamento non che specifiche modalità di presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, imponendo l’obbligo di idonei dispositivi di chiusura o di etichettatura e di sanzioni connesse alla violazione delle relative disposizioni.