Ha retto bene alla pandemia e ora è pronto alla transizione verso l’economia agricola del futuro

«Produzioni certificate, eccezionale biodiversità, ricerca della qualità e della sostenibilità in un mix di tradizione e innovazione: sono un patrimonio che posiziona l’agribusiness italiano tra i migliori nel mondo e che potrebbe crescere ulteriormente facendo il migliore uso possibile del Recovery Fund». È quanto dichiara il responsabile della divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese, nell’ambito del programma “Imprese Vincenti 2021“, per la valorizzazione delle Pmi italiane di Intesa Sanpaolo.
L’agroalimentare è uno dei settori trainanti dell’economia italiana, è la valutazione dell’istituto bancario, per la sua capacità di rispondere alla crisi puntando sulla qualità e su strategie innovative, tant’è che è stato uno tra i pochissimi settori economici italiani a far registrare una crescita dell’export anche nell’anno della pandemia. Ancor più significativo è come il comparto abbia già messo nel suo mirino gli obiettivi e gli strumenti per affrontare le sfide del futuro. A cominciare dalla diffusione lungo tutta la filiera del digitale e dalla ricerca nella direzione di una maggiore sostenibilità e circolarità delle produzioni, temi questi che sono sempre più all’attenzione dei consumatori.
La transizione ecologica, secondo Carlo Maria Recchia, membro dell’esecutivo Coldiretti Giovani Impresa: «è oggi la principale sfida per il mondo agroalimentare. E l’Italia è in buona posizione, perché l’agricoltura italiana è tra le più sostenibili d’Europa».

L’agroalimentare guarda alle sfide del futuro contando su 55mila aziende agricole guidate da giovani under 35 con una spiccata attitudine all’innovazione e pensando ad una diffusione delle migliori tecnologie al servizio delle imprese agricole, anche sfruttando gli investimenti che potranno essere attivati nell’ambito del Pnrr nazionale.
Osserva ancora Recchia: «prima della pandemia pochissime aziende agricole erano dotate di un e-commerce, mentre oggi la maggioranza è in grado di approcciare piattaforme online, avere un canale e-commerce aziendale e garantire consegne a domicilio a diversi chilometri di distanza».