È un quadro allarmante, fortemente influenzato dagli effetti del maltempo che ha colpito gran parte dei vigneti italiani, quello fatto da Coldiretti: “Con un taglio di oltre il 15% rispetto allo scorso anno la vendemmia 2014 rischia di classificarsi come la più scarsa dal 1950, con una produzione di vino che potrebbe scendere fino a 41 milioni di ettolitri. Nonostante l’ampia forbice delle previsioni in questa fase, è ormai certo che l’Italia perderà quest’anno il primato mondiale nella produzione di vino a vantaggio della Francia dove – afferma una nota – le stime per il 2014 danno una produzione di 47 milioni di ettolitri, secondo l’istituto del ministero dell’agricoltura d’oltralpe”.
Ben sapendo che quest’anno la vendemmia sarà tardiva e non dovrebbe completarsi prima di novembre e quindi che le stime potranno modificarsi fino all’ultimo giorno, “i tagli produttivi maggiori si dovrebbero verificare nelle regioni del Sud tra Puglia e Sicilia – spiega Coldiretti – dove si stimano cali fino al 30%; le regioni del centro sono le uniche a far registrare un aumento produttivo, stimato attorno al 10%; è invece in calo il raccolto è in tutte le regioni del nord”.
Dubbi anche sotto il profilo della qualità visto che la stagione “è stata fortemente influenzata dalla piovosità che ha alimentato incertezza e impegnato notevolmente gli agricoltori nella difesa dei grappoli”. Tuttavia al netto di sconvolgimenti, la produzione made in Italy sarà destinata “per oltre il 40% ai 332 vini a denominazione di origine controllata (doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (docg), il 30% ai 118 vini a indicazione geografica tipica (igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% a vini da tavola”.