Francesco Divella, presidente della Sezione Agroalimentare di Confindustria Bari e Bat, interviene sulla recente, colossale truffa che ha portato la Guardia di Finanza di Andria a sequestrare circa 400 tonnellate di olio di oliva comunitario trasformato in ‘olio 100% italiano biologico’, arrestando 16 persone e sequestrando preventivamente 15 aziende. «La clamorosa truffa – dice Divella – getta un’ombra di sospetto e di discredito immeritati su un comparto che rappresenta un vanto per la nostra economia, una risorsa preziosa, che andrebbe meglio valorizzata. Il clamore e le paure che destano i casi di frode alimentare non rendono ragione della bontà del lavoro svolto dalla maggioranza dei produttori nostrani, della serietà dei cicli produttivi, dei sistemi di controllo e dell’attenzione prestata dalla gran parte delle nostre aziende alle materie prime e all’ambiente. Ben vengano i controlli e le indagini sulle frodi – aggiunge ancora il presidente della Sezione agroalimentare di Bari e Bat – perché smascherano ed eliminano dal mercato chi compete con mezzi sleali. Confindustria si è battuta in questi anni per valorizzare le aziende oneste ed ha ottenuto che dal 6 agosto le imprese con rating di legalità avranno premialità nei bandi pubblici e nell’accesso al credito».
«Auspichiamo – conclude Divella – che le indagini mettano in luce l’intera catena di questi traffici, individuando gli imbottigliatori, cioè i beneficiari finali che ci auguriamo vengano scoperti il prima possibile, a tutela del nome e dell’immagine degli imprenditori onesti e che si impegnano con serietà, passione e rispetto quotidianamente».