Ottantamila metri quadrati per un grande Parco a valenza nazionale e internazionale dedicato alla valorizzazione delle eccellenze delle filiere agro-alimentari italiane: questa è la nuova frontiera del Caab – Centro Agroalimentare di Bologna. Il progetto dovrebbe coinvolgere da 5 a 10 milioni di visitatori l’anno, un terzo dei quali stranieri e dovrebbe creare 5mila nuovi posti di lavoro nell’indotto, a fronte dell’utilizzo di strutture già esistenti che hanno grande sostenibilità ambientale (al Caab c’è l’impianto fotovoltaico su tetto più vasto attualmente esistente in Europa).
Con queste cifre, Bologna intende rilanciarsi come ‘capitale’ del food italiano. Ma il progetto ha due condizioni ineludibili: il reperimento delle risorse economiche entro la conclusione del 2013 e la definizione degli accordi contrattuali collegati al progetto, con Eataly e con le aziende attualmente insediate al Caab, che si trasferirebbero in una nuova area caratterizzata da migliori costi di gestione (un risparmio stimato fra il 15 e il 30%) e dal rifornimento km 0 di prodotti deperibili direttamente dal mercato ortofrutticolo.
Il Parco tematico del Caab potrebbe diventare la struttura di riferimento per la divulgazione e la conoscenza dell’eccellenza agroalimentare Made in Italy mediante la ricostruzione delle filiere produttive, ma anche elemento catalizzatore per gli acquisti enogastronomici nel segno della qualità e dei prodotti tipici e a denominazione e indicazione protetta da parte di un bacino di utenza molto vasto in Italia e in Europa.