Il caporalato è un problema sociale nazionale – sottolinea il coordinatore di Agrinsieme, Franco Verrascinae ben vengano dunque i maggiori e rafforzati controlli annunciati dal Governo. Ma da soli non bastano e la questione va affrontata a 360°, lavorando sul concetto di ospitalità e integrazione. Ospitalità e integrazione vanno poi coniugate seguendo un ragionamento di sistema che agisca su leve economiche e puntando a una sinergia comune che miri alla piena legalità e al giusto prezzo».
Agrinsieme è il coordinamento che riunisce le organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura e Copagri e le centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital. L’intervento del coordinatore Verrascina è venuto in occasione della riunione alla Prefettura di Foggia del Tavolo operativo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura.

Nella legge in materia ci sono difficoltà e confusioni che ne rendono difficile l’attuazione

Agrinsieme ha sempre appoggiato e continuerà a sostenere ogni iniziativa finalizzata a combattere qualsiasi fenomeno di lavoro irregolare e di sfruttamento della manodopera, in agricoltura così come in altri settori produttivi, ed è al fianco delle imprese che si comportano in maniera etica.
La legge 199/2016, a causa della mancanza di chiarezza in alcune sue disposizioni, in alcune casi assolutamente inapplicabili, ha determinato sinora scarsi risultati concreti, e necessita pertanto di essere rivista. È ad esempio necessario -propone Agrinsieme- intervenire per una maggiore e più chiara distinzione tra reati gravi/gravissimi e violazioni, anche solo meramente formali; agire sulla riduzione degli oneri burocratici e produttivi; accompagnare la revisione normativa con un profondo impegno politico e istituzionale per incentivare le assunzioni e mettere le aziende agricole nelle condizioni di consolidare gli importanti e positivi trend occupazionali del settore.