L’associazione nazionale “Città del Vino” dice no alla proposta di bilancio della Commissione Europea per il 2021-2027 che prevede tagli del 7% alla politica agricola comune. «Sono tagli niente affatto banali – afferma il presidente di “Città del Vino”, Floriano Zambon piuttosto chiediamo un riallineamento alla richiesta del Parlamento europeo che aveva puntato a un contributo più ambizioso per gli Stati membri».
Ricordiamo che il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sul “futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura” nel contesto della futura Politica agricola comune (Pac) post 2020 nella quale si di No alla rinazionalizzazione dell’agricoltura e si chiede almeno il mantenimento dell’attuale spesa europea.
Il Parlamento ha valutato negativamente i tagli alla Pac previsti nella proposta del bilancio ed ha espresso una richiesta esplicita per una ripartizione equa dei finanziamenti tra i paesi Ue in quanto la ripartizione prevista sulla base degli ettari ha finora fortemente svantaggiato paesi come l’Italia.

L’altro tema che preoccupa è quella della scarsa diffusione della banda larga nelle aree rurali

In un paese come l’Italia, con il 70% dei centri sotto i 5 mila abitanti e dove pochi sono gli spazi vuoti tra una città e l’altra, secondo “Città del Vino” è prioritario ripensare, ridefinire e riqualificare non solo i grandi centri urbani ma anche quegli spazi ‘di mezzo’, dove si intersecano reti infrastrutturali, aree agricole, insediamenti produttivi, abitazioni, strutture agrituristiche e di turismo rurale. Altro punto caldo, secondo Città del Vino, è la carenza della banda larga a cui oggi ha accesso solamente il 40% delle famiglie rurali italiane, rispetto al 76% delle totali dell’Ue. «Un divario che rappresenta uno squilibrio in termini di tecnologia e opportunità – conclude il presidente Zambon – una banda larga efficiente è un supporto forte e sostenibile alle comunità rurali, soprattutto per le applicazioni digitali connesse all’agricoltura di precisione, per i servizi al cittadino e alle imprese e per la vendita online di prodotti enogastronomici».